Ben 50 anni fa il dottor Guido Zäch diede vita alla Fondazione svizzera per Paraplegici grazie alla quale, 15 anni dopo, nacque il Centro svizzero per paraplegici a Nottwil, nella campagna lucernese. Si tratta di una struttura di eccellenza per la cura e la riabilitazione dei pazienti con lesione midollare. Per celebrare tutte queste ricorrenze, nel fine settimana, la clinica aprirà le porte al pubblico.
Diverse sono state le testimonianze di gratitudine espresse alla RSI per questa struttura che ha duecento posti letto con 1’600 degenze all’anno grazie anche al lavoro di 1’500 collaboratori.
“In questi 50 anni - ha riferito il direttore del centro, Luca Jelmoni - abbiamo raggiunto veramente molti obiettivi e, grazie al supporto della Fondazione e ai due milioni di membri della nostra Fondazione, siamo riusciti a costruire un centro che accompagna i pazienti che soffrono della paraplegia, che hanno vissuto un incidente, una malattia, e li sostiene nello sviluppo e nella riabilitazione e nel ritorno alla vita di tutti i giorni. Questo cercando di sfruttare il meglio possibile tutte le tecniche, la medicina, la tecnologia e quanto è a disposizione per utilizzare il meglio possibile quanto rimane ancora a disposizione, che è tanto”.
Il centro di Nottwill è un punto di riferimento non solo in Svizzera ma anche a livello internazionale che ospita, in percentuali simili, persone che si sono ammalate in seguito ad incidenti ed altre a seguito di diverse patologie neurodegenerative, infezioni, infarti, lo spettro è molto ampio.
Anche “l’età è molto ampia - aggiunge il direttore - arrivano dai ragazzi fino agli anziani”. “E con ogni paziente - spiega ancora Jelmoni - iniziamo il percorso di riabilitazione nel miglior modo possibile utilizzando delle tecniche veramente di punta. Siamo assolutamente un centro di punta, lo vogliamo rimanere a livello europeo sicuramente ma anche a livello mondiale siamo in una rete anche di centri di esperti”.