Proporre un anno di apprendistato ai rifugiati, significa indebolire la formazione e offrire false speranze, poiché l’economia non è in grado di assorbire persone non abbastanza formate. Lo dichiara dalle colonne del Blick il direttore dell’USAM Hans-Ulrich Bigler. Per loro Bigler consiglia un percorso di crescita biennale.
In dicembre il Consiglio federale aveva lanciato un programma pilota di apprendistato per richiedenti l’asilo dotati di un potenziale appropriato e facenti prova di motivazione e di voglia di perseverare. Il progetto prevedeva di coinvolgere fino a 1’000 persone. L’offerta comportava un investimento di 54 milioni spalmati sull’arco di quattro anni.
ATS/SP