In Svizzera il settore ospedaliero non è organizzato in modo sostenibile, né sul piano finanziario, né sotto il profilo operativo. È quindi urgente intervenire su più livelli.
È quanto emerge da uno studio commissionato ad una società di revisione e consulenza da H+, l’associazione mantello dei nosocomi svizzeri. Secondo l’analisi, che è stata presentata oggi, giovedì, la domanda di prestazioni è in crescita, mentre la mancanza di personale qualificato sta divenendo sempre più seria e le tariffe non coprono i costi: entro il 2045 le perdite a carico degli ospedali potrebbero arrivare a 1,1 miliardi di franchi.
Una trasformazione è quindi necessaria ma anche fattibile, indica un comunicato. E in questo senso vengono evidenziate tre leve efficaci: un migliore coordinamento fra gli ospedali, il rafforzamento del settore ambulatoriale e l’impulso alla digitalizzazione.
Per procedere a questa trasformazione, H+ chiede “tariffe che coprano i costi reali” e un finanziamento affidabile per l’innovazione, i servizi digitali e il settore ambulatoriale. Questo, tuttavia, implica “una responsabilità chiara del Parlamento” a livello di finanziamento. Occorrono anche “una moderna pianificazione degli approvvigionamenti” e una chiara strategia nazionale per assicurare una sufficiente disponibilità di personale qualificato.

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Notiziario 27.11.2025, 10:00
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