Ticino e Grigioni

Costi della salute, l’UDC ticinese presenta 6 mozioni

Il partito ritiene che il Cantone non faccia abbastanza per contenere la spesa sanitaria

  • 2 ore fa
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La ricetta UDC per i costi della salute

Il Quotidiano 25.11.2025, 19:00

Di: Il Quotidiano-Daniele Coroneo/M. Ang. 

Sul tema dei costi della salute, l’UDC ticinese ritiene che il Cantone non faccia abbastanza per contenere la spesa sanitaria. Così, sul tema, il partito presenta sei mozioni per intervenire su diversi fronti.

La LAMAL: un’automobile un po’ “scassata”, la metafora è del presidente dell’UDC ticinese Piero Marchesi. “La legge a livello federale necessita certamente di essere migliorata e aggiornata ma il volante ce l’hanno in mano i Cantoni. Dunque il Canton Ticino, fino adesso, sulla questione dei costi non ha agito più di quel tanto. E prova ne è che siamo il Cantone che ha i costi sanitari più alti della Svizzera e abbiamo di conseguenza i premi di cassa malati più alti della Svizzera”, dice alle telecamere del Quotidiano della RSI Marchesi.

In altre parole: non è sempre colpa di Berna se in Ticino la sanità è così costosa. Un riferimento esplicito al direttore del Dipartimento sanità e socialità Raffaele De Rosa e alla tesi secondo cui il Ticino ha quasi sempre le mani legate e la responsabilità è federale. Ma le differenze nella spesa sanitaria tra cantoni esistono. Il Ticino guida la classifica e l’UDC invita a fare il paragone con i Grigioni. “Torna molto utile per rispondere alla domanda che spesso c’è sul tavolo: la colpa degli alti costi ticinesi è legata al fatto che abbiamo molti più anziani rispetto alla media. Anche i Grigioni hanno una popolazione anziana molto presente, eppure hanno dei costi pro-capite, nettamente inferiori ai nostri”, dice Paolo Pamini, consigliere nazionale UDC Ticino.

Per l’UDC il problema ticinese è una sovra-offerta. Un gatto che si morde la coda. “Abbiamo essenzialmente dei medici che arrivano anche spesso da oltre confine nelle nostre strutture ospedaliere, che hanno appunto troppi medici, e dopo qualche anno, dopo aver conosciuto il nostro sistema sanitario, escono fuori e aprono uno studio. Abbiamo pochi studi con più specialisti, questo è un problema perché i dossier si spostano da studio a studio, questo causa costi”, sostiene Pamini.

L’UDC quindi risponde con sei mozioni per ridurre la spesa sanitaria. Una propone di introdurre delle limitazioni dell’offerta in alcuni settori. Moratorie su otto specializzazioni sono però già in vigore da alcuni mesi. “Sì, ce ne sono già alcune, però EFAS (la riforma sanitaria, ndr) darà la possibilità al Cantone di avere più competenze, dunque di attuare ancora più moratorie per cercare di limitare l’offerta”, dice Marchesi.

Riassumendo, le mozioni chiedono per esempio di ridurre e riorganizzare i pronto soccorso, di calcolare i sussidi di cassa malati facendo riferimento al premio più conveniente sul mercato ma soprattutto una gestione imprenditoriale dell’Ente ospedaliero cantonale (EOC). È una proposta di taglio di ospedali? “Non è necessario arrivare a chiusure di ospedali, bisogna piuttosto riorganizzarli. Oggi più o meno tutte le specializzazioni vengono fatte in tanti posti, in tanti ospedali. E l’obiettivo è invece quello di razionalizzare, di concentrarli, di ottimizzare anche la qualità e di ridurre anche i costi”, dice Marchesi. Proposte che, per avere successo, dovranno trovare alleati in Gran Consiglio.

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