L’associazione svizzera tedesca per la tutela dei consumatori (Stiftung für Konsumentenschutz – SKS) critica il modello dei prezzi dinamici delle stazioni sciistiche e chiede loro di non abusarne per nascondere aumenti di prezzo. In caso contrario, sarebbe quantomeno auspicabile fissare un prezzo massimo.
È ragionevole supporre, scrive l’associazione in una nota diffusa mercoledì in mattinata, che i gestori delle piste utilizzino i modelli di prezzo dinamici per applicare prezzi più elevati nei giorni in cui sono attesi molti ospiti. Si tratta in particolare dei giorni festivi, dei fine settimana e delle vacanze scolastiche.
A supporto della tesi, SKS ha monitorato per due mesi i prezzi invernali di nove diversi comprensori sciistici che impiegano i prezzi variabili. Rispetto alle festività sopra indicate, si legge nel comunicato che “circa due o tre settimane prima (…) i prezzi iniziano a salire più rapidamente, con l’aumento maggiore negli ultimi sei o sette giorni”. Di contro, “l’aumento dei prezzi è spesso minore nei giorni feriali”.
Inoltre, alcune stazioni sciistiche non indicano i prezzi massimi. A causa della mancanza di trasparenza, sono possibili “aumenti di prezzo nascosti”. Per l’associazione i prezzi fissi rimangono dunque l’opzione migliore per tutelare il consumatore, essendo affidabili, chiari e comparabili tra le varie stazioni sciistiche.

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Notiziario 20.03.2024, 11:00
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