Svizzera

Sempre meno pesci nel Lago di Costanza

Pochi di conseguenza i pescatori rimasti. L’esperto: “Professione a rischio. Inoltre se si pesca meno, manca anche un’offerta di pesce fresco, sano, locale. E quindi bisogna importarlo”

  • Ieri, 21:31
02:24

Sempre meno pescatori sul Lago di Costanza

Telegiornale 27.07.2025, 20:00

  • RSI
Di: Telegiornale/M. Ang. 

I pesci nel Lago di Costanza sono sempre di meno e addirittura - lo scorso anno - si è registrato un record negativo. Tutto ciò sta mettendo a dura prova i pescatori professionisti; molti di loro hanno già deciso di appendere la rete al chiodo e il timore è che in futuro più nessuno segua questa professione. 

Pescare sul Lago di Costanza non è facile. La popolazione di pesci è in costante calo e in calo sono le catture, da dieci anni si registra continuamente un record negativo. E nel 2024 è stato toccato il punto più basso con solo 121 tonnellate di pescato.

“Chi pesca oggi è piuttosto avanti con gli anni o già pensionato. Molti pescatori cercano una seconda attività o hanno abbandonato la professione. Io fortunatamente ho un’attività agricola, produco frutta”, spiega alle telecamere del Telegiornale della RSI Reto Leuch, presidente della Federazione pescatori professionisti.

Oggi i pescatori professionisti svizzeri attivi sul Lago di Costanza sono solo una cinquantina. La metà di qualche anno fa. “Per questo mestiere la situazione è complicata. È difficile vivere solo di pesca. I tempi dove si catturavano molti pesci sono finiti e così manca anche il ricambio di giovani pescatori professionisti, praticamente inesistenti. La professione è a rischio. Inoltre se si pesca meno, manca anche un’offerta di pesce fresco, sano, locale, del Lago di Costanza. E quindi bisogna importarlo”, dice Kurt Schmid, collaboratore scientifico dell’Ufficio caccia e pesca.

Meno pescato non vuol dire per forza che la popolazione di pesci sia in calo in tutte le zone del Lago di Costanza. I cambiamenti sulla fauna ittica però ci sono. “I fattori principali sono la presenza di specie invasive, il cambiamento climatico, le mutazioni della qualità dell’acqua ma anche la gestione della pesca rispetto al passato. Tutto ciò incide sulla fauna ittica e sul grande e complesso ecosistema. È un interazione di vari fattori”, sottolinea Schmid.

Sul Lago di Costanza si aggiunge poi un altro problema, il divieto di pescare i coregoni, che sono sempre meno. Ma negli ultimi anni i pescatori avevano vissuto proprio grazie alla pesca del coregone, che costituiva “l’80% del nostro pescato”, dichiara Leuch, “il resto era contorno”. Un contorno che ormai non basta quasi più.

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