Stando ai dati IGEM Digimonitor del 2025 pubblicati oggi, in Svizzera sono ormai 3,6 milioni le persone - tra i 15 e i 75 anni - che si dedicano ai videogiochi. I più attivi, il dato non stupisce, sono i giovani uomini. Sorpresa invece la desta il gruppo che si piazza al secondo posto di questa particolare classifica: le donne tra i 60 ed i 75 anni giocano sempre più spesso. Si nota un’intensificazione di questo passatempo a partire dai 50 anni.
Il dato, che un po’ sorprende, lo spiega Siri Fischer, direttrice di IGEM, il gruppo di interesse per i media elettronici.
“Nel caso delle donne over 60 sono soprattutto i giochi di memoria o che permettono di imparare qualcosa ad essere apprezzati. Tra i giovani uomini, età compresa tra i 15 ed i 19 anni rimangono invece azione, avventura, competizioni ad essere prediletti. Le applicazioni gratuite, in generale, sono le preferite da entrambi i gruppi, mentre quando si tratta di metter mano al borsello, sono gli uomini i primi a farlo per questo passatempo”.
Sfogliando i dati emergono anche delle differenze regionali. Nella Svizzera tedesca c’è la maggior concentrazione di appassionati di gaming, al secondo posto si piazza la Romandia con il 19% dei giocatori attivi giornalmente, valore che scende al 15% per il Ticino.
Vi sono delle differenze regionali anche per quanto riguarda l’età, continua Fischer: “in Ticino l’età media dei gamer è di 45 anni, i più vecchi della Svizzera. In Romandia, invece, la media di età è di 37 anni”. Differenze d’età che si rifletterebbero nel tipo di supporto scelto per giocare.
Quasi la metà di chi gioca in Ticino lo fa su un tablet, mentre in Romandia questo supporto è molto meno diffuso: meno di un terzo della popolazione lo utilizza per i videogiochi. A livello nazionale, si gioca principalmente sullo smartphone.
Un realtà sempre più diffusa, quella del gaming, e che non riguarda solo gli adolescenti. “I videogiochi raggiungono ormai più persone di Netflix o Spotify”, conclude Fischer.








