Il mondo dei videogiochi sta vivendo una rivoluzione silenziosa ma significativa: le donne stanno conquistando spazi sempre maggiori, sia come giocatrici che come creatrici di contenuti. Questo cambiamento sta influenzando profondamente l’industria, modificando la rappresentazione dei personaggi femminili e ampliando le tematiche affrontate nei giochi.
Se ne è parlato martedì mattina ad Alphaville, su Rete 2: Malena Villa ha intervistato la giurista e critica videoludica Giulia Martino, che ha scritto insieme a Francesco Toniolo, il saggio Playher. Rappresentazioni femminili nei videogiochi (Tlon, 2025).
Un gioco da ragazze. I personaggi femminili nei videogiochi
Alphaville 28.10.2025, 11:45
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Durante la trasmissione Giulia Martino ha offerto uno sguardo approfondito su questa trasformazione. “Il videogioco è un fenomeno universale ed è anche la più recente tra le forme di espressione artistica”, afferma Martino. “Al mondo videogiocano più di 3 miliardi di persone e bisogna dire che quasi la metà sono donne”.
Da Lara Croft a Disforia
Questa parità numerica sta gradualmente influenzando il modo in cui le donne vengono rappresentate nei giochi. Martino sottolinea che “le rappresentazioni femminili all’interno dei videogiochi sono incredibilmente variegate”. Tuttavia, persistono ancora stereotipi e contraddizioni. Personaggi come Lara Croft, ad esempio, sono stati oggetto di dibattito per la loro rappresentazione sessualizzata, pur essendo figure forti e indipendenti.
L’industria sta rispondendo a queste critiche in modi diversi. “Grazie a una diversità crescente nell’ambito dello sviluppo videoludico”, spiega Martino, “assistiamo all’emersione di nuove voci”. Questo si traduce in giochi che affrontano tematiche più varie e personali, come “Disforia”, creato dalla sviluppatrice transgender Anna Tropi per raccontare la sua esperienza di affermazione di genere.
Il mercato si sta anche adattando alle esigenze delle giocatrici. Martino nota che “molto spesso nel pubblico femminile è frequente il mobile gaming”, ovvero i videogames giocati sul telefonino, citando esempi come Candy Crush che hanno venduto milioni di copie. Inoltre, sta emergendo il fenomeno dei “cozy games”, giochi rilassanti come Stardew Valley, particolarmente apprezzati dal pubblico femminile.
Le discriminazioni sono dure a morire
Tuttavia, le sfide persistono, soprattutto nelle comunità online. “Capita spesso di essere insultate da giocatori maschi che ancora oggi, insomma, contro ogni evidenza, sostengono una superiorità maschile rispetto alle giocatrici”, rivela Martino. Questo ha portato molte giocatrici a nascondere la propria identità online, utilizzando nickname maschili.
Nonostante ciò, le donne stanno guadagnando terreno in tutti gli aspetti dell’industria. “Le donne sono sempre più presenti, non solamente nel discorso intorno ai videogiochi, quindi magari come critiche o come giornaliste, ma anche in ruoli di sviluppo dei videogiochi”, afferma Martino. In Italia, più del 40% dei giocatori sono donne, un dato che riflette una tendenza globale verso la parità di genere nel settore.
L’attualità al femminile nei videogiochi
I videogiochi stanno anche diventando un mezzo per raccontare storie importanti e attuali dal punto di vista femminile. Martino cita esempi come “What’s Up in Archive Bomb Shelter”, sviluppato in un rifugio antiaereo a Kharkiv durante l’invasione russa dell’Ucraina, e “Dreams on a Pillow”, un gioco in sviluppo che racconterà la Nakba palestinese del 1948 dal punto di vista di una donna.

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Alphaville 26.08.2025, 11:45
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In conclusione, l’industria dei videogiochi sta attraversando un periodo di profonda trasformazione. La crescente presenza femminile sta portando a una maggiore diversità nei contenuti, nelle rappresentazioni e nelle prospettive offerte dai giochi. Mentre persistono ancora sfide e stereotipi da superare, il futuro del gaming sembra destinato a diventare sempre più inclusivo e rappresentativo della diversità del suo pubblico globale.










