La Commissione svizzera della concorrenza (COMCO) ha inflitto a Swisscom una multa di 18 milioni di franchi svizzeri nell’ambito del procedimento relativo allo sviluppo della rete in fibra ottica del gigante blu. L’autorità di vigilanza sulla concorrenza ritiene che l’ex servizio pubblico federale abbia ostacolato l’accesso dei suoi concorrenti a tale rete, violando così la legge antitrust.
La modifica apportata nel 2020 alle modalità di costruzione della rete ha impedito l’accesso diretto ai concorrenti, limitando le loro opzioni alla distribuzione dei servizi di Swisscom con il proprio marchio, secondo una dichiarazione rilasciata dall’Amministrazione federale giovedì.
La COMCO aveva vietato cautelativamente a Swisscom di effettuare il cambiamento alla fine del 2020, poiché ciò avrebbe costituito un monopolio di fatto. L’azienda giustifica l’abbandono della propria modalità di costruzione principalmente con la riduzione dei costi e una più rapida espansione.
Sempre secondo la COMCO, i risparmi ottenuti non compensano l’eliminazione della precedente situazione di concorrenza. Finora, le innovazioni più significative e le riduzioni di prezzo sulla rete di fibra ottica sono state apportate proprio dai concorrenti, non da Swisscom.
La multa è accompagnata da un’ingiunzione a Swisscom di sviluppare la sua rete in fibra ottica in modo tale che terzi possano utilizzare questa infrastruttura in futuro, garantendo così una gamma diversificata di servizi di accesso a internet via cavo in Svizzera. La decisione può essere impugnata presso il Tribunale amministrativo federale.
Swisscom: “Decisione COMCO aumenterà costi”
Non si è fatta attendere la replica del colosso delle telecomunicazioni. Una decisione “non condivisibile”, che aumenterà decisamente i costi e rallenterà i tempi dell’estensione della rete in fibra ottica in Svizzera: Swisscom ha commentato così la multa da 18 milioni di franchi per violazione della legge sui cartelli. E non si esclude un ricorso.
“Swisscom è convinta che la topologia punto-multipunto (P2MP) tra la centrale e il pozzetto stradale (manhole) per ogni quartiere, impiegata dal 2020, rappresenti una scelta idonea”, spiega in un comunicato la società controllata al 51% dalla Confederazione. Stando all’azienda, contrariamente a quanto sostenuto dalla COMCO, tutti i concorrenti avrebbero potuto acquistare da Swisscom a condizioni non discriminatorie un flusso di dati fino a una determinata utenza, fornendo ai propri clienti un’offerta completa con telefonia, internet e televisione.
Come già comunicato a ottobre 2022, il maggiore operatore telecom elvetico eseguirà però i nuovi collegamenti in fibra ottica ricorrendo alla topologia P2P finora ammessa dalla COMCO. Questo - mette in guardia - comporterà comunque oneri maggiori, richiederà più lavori di genio civile e, specialmente nei comuni rurali, porterà con sé un allungamento delle tempistiche.
Le prospettive finanziarie per l’anno d’esercizio 2024 rimangono invariate, poiché Swisscom aveva anticipato la decisione della COMCO e provveduto agli opportuni accantonamenti, fa sapere la dirigenza. Il gruppo conferma infine che si riserva la possibilità di impugnare la decisione dinanzi al Tribunale amministrativo federale (TAF).
Notiziario
Notiziario 25.04.2024, 08:00