Se vi capita di prendere un bus o un tram, come pagate? Con la carta di credito, con il telefonino o con delle monete? È una domanda che nelle ultime settimane è tornata di attualità a Basilea, dopo che la comunità tariffale della Svizzera Nord-occidentale ha deciso di voler sostituire - nel 2027- tutti i distributori automatici di biglietti con dei modelli che non accetteranno i pagamenti in denaro contante.
Si tratta di una scelta soprattutto economica. I nuovi automatici costano infatti la metà rispetto ai modelli con la fessura per le monete ed i macchinari necessari all’interno e anche la loro manutenzione è molto meno onerosa. Una decisione che si allinea inoltre ad una tendenza globale, quella che vede sempre più persone fare affidamento a metodi di pagamento alternativi al denaro contante.
Ma è una decisione che fa anche molto discutere. Le critiche sono forti. A Basilea c’è chi parla di discriminazione nei confronti di una fetta di popolazione che non può permettersi o non vuole utilizzare carte di credito o sistemi di pagamento digitali. Un’esclusione definita molto grave perché riguarda un servizio pubblico, come i trasporti regionali.
Con la sua decisione, la comunità tariffale della Svizzera Nord-Occidentale segue la compagnia di trasporti BLS, che passerà ad un sistema di distributori automatici senza contanti già dall’anno prossimo. I gestori dei trasporti regionali della principale città svizzera, Zurigo, hanno invece dichiarato di non avere intenzione di rinunciare, nel futuro prossimo, al denaro contante.