Il Forum economico mondiale di Davos ha invitato Donald Trump a partecipare all’edizione del 2026 che si terrà dal 19 al 23 gennaio, e secondo quanto anticipato da Bloomberg la settimana scorsa il presidente degli Stati Uniti sarebbe intenzionato a partecipare con una importante delegazione. Per farlo però avrebbe posto delle condizioni: stando a quanto scrive il Financial Times, i responsabili del WEF avrebbero garantito che temi cosiddetti “woke” non avrebbero avuto un ruolo di primo piano nelle discussioni.
Diritti delle minoranze, inclusione, cambiamenti climatici - si sa - non sono in cima all’agenda dell’inquilino della Casa Bianca, che li associa a un’ideologia a lui invisa.
Non ci sono tuttavia conferme dell’intesa, i cui contenuti potrebbero essere più sfumati e informali. Il WEF assicura di non accettare pressioni sulla sua agenda, ma riconosce che le discussioni con gli ospiti sui temi prioritari sono normali.
L’edizione 2026 dell’evento grigionese si annuncia da primato, con o senza il presidente statunitense che tornerebbe a Davos dopo 6 anni (a inizio 2025 parlò solo in videoconferenza). È annunciata la partecipazione di oltre 60 capi di Stato. Lo slogan sarà “uno spirito di dialogo”.







