Pane a 99 centesimi, bottiglie di vino bianco a 2,19 franchi, carne a prezzi stracciati. Una tendenza in voga in alcuni supermercati, che però, denuncia l’Unione svizzera dei contadini (USC) parlando di “pressione irragionevole sui prezzi”, mina la sostenibilità e favorisce gli sprechi alimentari.
I giganti della vendita al dettaglio devono ora assumersi le proprie responsabilità, si legge in una nota. L’organizzazione dubita delle promesse fatte, ossia di finanziare autonomamente le riduzioni dei prezzi e di non trasferirle ai produttori.
Stando all’USC, c’è però il grande rischio che prossimamente le catene di distribuzione si attendano ritocchi al ribasso dai fornitori. Per assicurarsi i contratti, questi si vedrebbero costretti ad abbassare i prezzi. C’è quindi da temere che prima o poi, malgrado le rassicurazioni, la pressione venga esercitata anche sulle aziende agricole.
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Controcorrente 27.03.2024, 11:45
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