Svizzera

Università di Berna occupata, il rettorato reagisce

I vertici dell’ateneo hanno chiesto con forza agli studenti pro-Palestina di lasciare la sede il prima possibile: “Ricatto inaccettabile” - Manifestanti sgomberati in serata

  • 30 maggio, 15:58
  • 30 maggio, 18:54
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Un'immagine della precedente occupazione nell'ateneo bernese, iniziata il 12 maggio e terminata il 15

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Di: ATS/dielle

Attivisti filopalestinesi hanno nuovamente occupato l’Università di Berna giovedì mattina presto, chiedendo che l’istituzione interrompa i suoi legami con le università israeliane. Il rettorato ha reagito con forza e ha chiesto loro di lasciare la sede il prima possibile.

La ventina di attivisti sono entrati poco dopo le 7.30 nell’aula magna per appendere striscioni e allestire uno stand informativo a sostegno delle loro richieste, prima dell’arrivo degli studenti che si recavano a lezione.

Una portavoce degli attivisti ha dichiarato che si trattava di un “blitz” che sarebbe terminato in serata. I manifestanti hanno chiesto che l’università si esprima contro il “genocidio” in Palestina, contro la “politica di occupazione” in questi territori e a favore di un cessate il fuoco immediato e permanente. Hanno inoltre chiesto che l’alma mater bernese renda pubblici tutti i suoi legami “accademici, militari ed economici” con le istituzioni israeliane e vi ponga fine. Il collettivo sostiene di aver cercato il dialogo con il rettorato, senza successo.

Il rettorato: “Ricatto inaccettabile”

La reazione dei vertici dell’ateneo è arrivata nel primo pomeriggio, con una dichiarazione in cui si afferma che l’occupazione non è tollerata. “L’università è un luogo di dibattito e di scambio, ma questo deve avvenire nel rispetto della legge. L’occupazione e le richieste politiche non creano le condizioni per un dialogo costruttivo”, ha dichiarato il rettore Christian Leumann. L’università non intende cedere al “ricatto”. Il boicottaggio delle istituzioni israeliane richiesto dai manifestanti è contrario ai valori accademici e rappresenta un “attacco massiccio alla libertà scientifica”, ha sottolineato.

L’università ha quindi chiesto che il sito venisse liberato al più presto. Ha inoltre deplorato il fatto che gli attivisti siano venuti alle mani con un addetto alla manutenzione. In serata la polizia ha poi iniziato a sgomberare l’Università e ha effettuato dei controlli di identità.

Un edificio dell’Università di Berna nel quartiere di Länggasse era già stato occupato da una sessantina di persone il 12 maggio, prima che gli attivisti lasciassero i locali tre giorni dopo su ordine della polizia.

Università e proteste, la politica si muove

Telegiornale 21.05.2024, 12:30

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