Dopo il caso della docente non assunta nel canton San Gallo perché porta il velo, i direttori delle scuole svizzere chiedono leggi e direttive più chiare alla politica.
“Abbiamo bisogno di una discussione politica affinchè si sappia come trattare questi casi. Per noi è piu importante disporre di decisioni in questo ambito, invece che su altre questioni come il divieto o meno di usare il cellulare a scuola. Perchè su questi temi le scuole sanno decidere e non sono più cosi oggetto di polemica come lo è invece la questione dei simboli religiosi”, afferma al Telegiornale della RSI Thomas Minder, presidente dell’associazione che rappresenta la categoria. Anche perché oggi ogni cantone fa come vuole, nel nome del federalismo.
Per noi è piu importante disporre di decisioni in questo ambito, invece che su altre questioni come il divieto o meno di usare il cellulare a scuola
Thomas Minder, presidente della Federazione dei direttori degli istituti scolastici della Svizzera tedesca
Un divieto dei simboli religiosi a scuola esiste per esempio a Ginevra, ma non a San Gallo. Lo invoca l’associazione degli insegnanti, secondo la quale il principio di un insegnamento basato sulla neutralità religiosa, come previsto dalla Costituzione federale, può essere interpretato in un solo modo: “L’associazione degli insegnanti svizzeri si orienta alle leggi attuali, alle sentenze del tribunale federale e ai principi pedagogici di base. Le scuole sono vincolate alla neutralità confessionale e per gli insegnanti ciò significa che durante le lezioni devono rinunciare a indossare simboli religiosi”, afferma il vicepresidente Christian Hugi.
Le scuole sono vincolate alla neutralità confessionale e per gli insegnanti ciò significa che durante le lezioni devono rinunciare a indossare simboli religiosi
Christian Hugi, vicepresidente Associazione degli insegnanti
È notizia di due settimane fa che nel comune sangallese di Eschenbach le autorità avevano rinunciato ad assumere una maestra che indossa il velo islamico in seguito alle proteste di un gruppo di genitori. La giovane si sente discriminata ma ha rinunciato a battersi, preferendo fare domanda per un posto nel canton Zurigo.