Vogliono essere sentinelle sul territorio. La loro voce si esprime con prese di posizione, ricorsi e pressione sulla politica. A tutti i livelli dello Stato. Anche il più basso. Riunite lunedì a Massagno, le associazioni per la tutela di paesaggio e ambiente sono partite all’attacco dei Comuni, in gran parte in ritardo nella definizione del sovradimensionamento delle zone edificabili.
“I Comuni che hanno pubblicato i dati, affinché i cittadini siano informati, sono pochissimi - dice, al microfono del Quotidiano, Ivo Durisch, co-coordinatore dei Cittadini per il territorio del Mendrisiotto -. Noi chiediamo che vengano inseriti negli albi comunali, insieme alle modalità di calcolo, che a volte ci lasciano perplessi”.

Ticino: futuro dei terreni, si muovono associazioni cittadine
SEIDISERA 08.12.2025, 18:00
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Le associazioni chiedono inoltre ai Comuni di istituire zone di pianificazione per congelare le licenze edilizie. Il tema è però delicato. Un futuro di dezonamenti scontenterà molti cittadini. “La questione che si pone, soprattutto nei Comuni che non agiscono, è che ci saranno delle enormi disparità di trattamento tra proprietari di terreni”, rileva Durisch. “Perché oggi vige un grigio giuridico. Noi chiediamo che chiarifichino quella che è la legge pianificatoria del proprio Comune. Se non lo fanno ci saranno cittadini di serie A, che potranno avere la licenza edilizia, e cittadini di serie B, che potrebbero finire al Tribunale federale e vedersela negata”.
Negli anni le associazioni per la difesa del territorio hanno fatto da stimolo a iniziative apprezzate dalla popolazione. Le opposizioni a grandi opere suscitano però anche delle critiche. “In realtà le associazioni fanno partecipare la cittadinanza a questi progetti - obietta Carlo Lepori, presidente dei Cittadini per il territorio del Luganese -. È quindi un elemento molto importante. Non è critica, ma partecipazione. È molto raro che si arrivi ad un’opposizione formale, di solito è perché sono state violate delle norme giuridiche e legislative molto evidenti”.
A Massagno era presente anche Raimund Rodewald, tra le figure più note in Svizzera nella difesa del paesaggio. Sotto la sua lente è finito il Basso Vedeggio. Il suo invito è guardare alla valle della Birs, vicino a Basilea. “È stata una valle che ha preso in mano il proprio sviluppo”, spiega l’ospite. “Volevano decidere loro quello che sarà il futuro e non lasciare tutto in mano a Comuni e Cantone”. Un esempio che, per Rodewald, andrebbe replicato nel Basso Vedeggio.








