Ticino e Grigioni

Acqua 360: Il prezzo della modernità nelle risorse idriche

A Lugano esperti hanno discusso sulle sfide degli inquinanti eterni e il futuro del trattamento delle acque in Svizzera

  • Un'ora fa
Fino a qualche decennio fa la grossa minaccia erano le sostanze biologiche, oggi i PFAS
03:12

SEIDISERA del 16.11.2025: Il servizio di Christian Gilardoni sul congresso Acqua 360

RSI Info 16.11.2025, 18:00

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Di: SEIDISERA - Christian Gilardoni/sdr 

“I buoi sono già scappati dalla stalla”. Con questa frase emblematica si è aperto a Lugano il congresso “Acqua 360”, dedicato a una visione a tutto tondo della risorsa idrica. Il riferimento è alle PFAS, i cosiddetti “inquinanti eterni”, al centro del dibattito sulla qualità delle acque.

Raffaele Domeniconi, responsabile per la Svizzera Italiana dell’Associazione svizzera dei professionisti della protezione delle acque e organizzatore dell’evento, ha sottolineato la criticità dei tempi di intervento: “È il grande dilemma”, afferma Domeniconi ai microfoni di SEIDISERA. “Penso che sia il prezzo da pagare per la modernità. Noi vogliamo tecnologia, vogliamo il comfort, vogliamo le cose belle, le cose eccezionali. Però c’è un prezzo da pagare e questo è il prezzo ambientale”.

Guardando al futuro, si prospetta uno scenario in cui il trattamento dell’acqua prima della distribuzione potrebbe diventare la norma, anche in Svizzera, Paese noto per la purezza delle sue risorse idriche. Domeniconi commenta: “Effettivamente fino a qualche decennio fa la grossa minaccia erano le sostanze biologiche, quindi virus e batteri, perché rappresentavano una minaccia immediata per la salute. Questi abbiamo imparato a toglierli e a gestirli. Adesso con queste nuove sostanze è molto difficile evitare dei trattamenti. Lo sarà in futuro. Noi confidiamo comunque di riuscire a mantenere l’acqua a un livello il più vicino al naturale possibile”.

Lothar Aicher, tossicologo presso il Centro svizzero di tossicologia umana applicata, spiega le ragioni dei lunghi tempi necessari per regolamentare queste sostanze: “Perché la regolamentazione - dice - è sempre una questione relativamente lunga e complessa, in cui bisogna valutare molti aspetti diversi e tutto questo richiede tempo. Partiamo sempre dal presupposto che abbiamo circa 100’000 sostanze chimiche diverse e che poche centinaia di esse sono relativamente ben studiate”.

Anna Bozzi dell’Associazione Economica svizzera della Chimica, farmaceutica e Scienze della vita, ha portato la voce dell’industria, sottolineando l’importanza di queste sostanze: “Sono molto importanti anche i campi che sono centrali per lo sviluppo della sostenibilità nel campo dell’energia. Nel campo della medicina hanno veramente applicazioni molto importanti a cui non è facile rinunciare”. Per potenziare la protezione delle acque è atteso anche il consigliere federale Albert Rösti, che dovrebbe esprimersi entro fine mese.

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L'infinito inquinamento delle Pfas

Il Quotidiano 12.11.2025, 19:00

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