Cosa sta accadendo ad Alpiq? La cifra d’affari è crollata, di nuovi appalti non se ne vedono e il malcontento tra il personale dell’azienda, leader elvetico nelle installazioni tecnologiche ed elettriche, è palpabile. Una lettera anonima di denuncia è giunta a redazioni e sindacati. Un grido d’aiuto: sotto accusa le decisioni dei nuovi vertici non ritenuti all’altezza.
Esattamente lunedì di due settimane fa, infatti, la nuova direzione ha convocato il personale e annunciato la temuta ristrutturazione. Le sedi di Bellinzona e Lugano verranno chiuse, ma anche l’organico sarà toccato. Indiscrezioni interne parlano di 30-40 posti di lavoro tagliati, sebbene i vertici smentiscano. Non la riorganizzazione, necessaria, per adeguarsi al mercato, ma il numero di dipendenti toccati. "Vi saranno esclusivamente misure puntuali", ci ha ribadito Marco Togni, direttore di Alpiq Intec Ticino.
Ma la secca smentita non mette a tacere il rincorrersi di voci e timori. La situazione è monitorata costantemente dal sindacato OCST e guardata con preoccupazione da Gianni Albertoni, presidente dell’AIET associazione di categoria, che denuncia la “guerra dei prezzi” in atto da tempo che obbliga a lavorare sottocosto e che sta minando tutto il settore.
(m.h.)
Dal Quotidiano