È stato arrestato in Francia, non lontano dalla frontiera di Basilea, il detenuto del penitenziario cantonale che il 24 dicembre scorso non rientrò da un congedo accordatogli, facendo perdere le sue tracce.
La polizia transalpina lo ha fermato il 15 agosto per schiamazzi. Da un successivo controllo è poi risultato che su di lui pendeva un ordine di arresto internazionale. Ora verranno avviate le pratiche per la sua estradizione.
Al 32enne svizzero era stata inflitta una condanna a 30 mesi per furto e per reati legati alla circolazione stradale. Ne aveva scontati 11 quando, alla vigilia di Natale, decise di darsi alla macchia. Una volta tornato alla Stampa gli verrà inflitta una sanzione disciplinare e, con ogni probabilità, non potrà più beneficiare né di altri congedi, né della liberazione condizionale.
Laffranchini: “La cosa peggiore che si possa fare”
“Non rientrare da un congedo penso che sia la peggiore delle idee che possa venire a una persona”. Sono le parole di Stefano Laffranchini, direttore delle strutture carcerarie ticinesi raggiunto dal Radiogiornale per un commento.
“Il congedo – prosegue Laffranchini – fa infatti parte di un progressivo alleggerimento di una pena, misure che prevedono a metà della pena il trasferimento verso il carcere aperto, che concede molte più libertà, e – a due terzi della pena – la scarcerazione con la libertà condizionale. Decidendo di tradire la fiducia del giudice non rientrando da un congedo, molto difficilmente si potrà quindi beneficiare di queste agevolazioni. Concretamente significa che la persona dovrà scontare 10 mesi di carcere che si sarebbe potuta risparmiare se avesse rispettato le condizioni del congedo”.
RG 12.30 del 19.08.2025 - Il commento di Stefano Laffranchini
RSI Info 19.08.2025, 12:20
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Il Quotidiano 17.01.2025, 19:00