Il giudice dei provvedimenti coercitivi ha confermato giovedì l'arresto del 23enne che due giorni fa aggredì a colpi di machete un 53enne kosovaro a Balerna. In queste ore, il magistrato sta valutando la posizione degli altri due coetanei che hanno partecipato al fatto di sangue e che sono stati fermati ieri pomeriggio.
L'ipotesi di reato formulata nei confronti dell'autore materiale del gesto, un giovane svizzero di origini dominicane, è tentato omicidio intenzionale e lesioni gravi. Alla base dell’aggressione c’è una faida famigliare che sembra andasse avanti da più di 10 anni e fosse condita da minacce, affronti e denunce in polizia.
Il raid punitivo faceva seguito al pestaggio avvenuto poco prima in un locale pubblico di Chiasso del fratello del 23enne da parte del figlio della vittima ed è ancora al vaglio degli inquirenti cosa sia successo in quegli istanti nella palazzina.
Le autorità inquirenti stanno ascoltando sia i protagonisti sia i testimoni di questa vicenda. Da nostre informazioni, uno dei due giovani coinvolti ha detto al suo avvocato di essere giunto in via Ciseri in un secondo momento, con un'altra auto, quando l'aggressione aveva già avuto luogo e di essere totalmente estraneo alla faida.
Daniela Giannini/EnCa
Il dettaglio
L'avvocato della famiglia della vittima ha già inoltrato una nuova querela, "per lesioni semplici" a carico di una parente dell'aggressore che ieri pomeriggio - all'ospedale di Mendrisio - alla vista del figlio del 53enne kosovaro - gli avrebbe scagliato contro un oggetto, rompendogli l'arcata sopraccigliare.
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CSI 18.00 - Il servizio di Daniela Giannini
RSI Info 12.12.2013, 18:47