I comuni hanno agito correttamente in occasione dell'invio del materiale di voto ai ticinesi all'estero per il ballottaggio al Consiglio degli Stati che vide Marina Carobbio eletta per soli 46 voti a scapito dell'uscente Filippo Lombardi. A sostenerlo è il Governo cantonale, che difende l'operato degli enti locali in un documento trasmesso nei giorni scorsi al Tribunale amministrativo. Il TRAM, insieme al Tribunale federale, è uno dei destinatari dei due ricorsi inoltrati dall'avvocato Gianluca Padlina, che chiede l'annullamento e la ripetizione dell'elezione.
Diversi ticinesi all'estero, sostiene il legale, non avrebbero ricevuto in tempo il materiale - la legge prescrive 10 giorni prima della data della consultazione, in questo caso il 17 novembre- e non avrebbero quindi potuto esercitare i loro diritti. Questo perché le buste sarebbero state spedite troppo tardi o con la posta B.
Dopo aver interpellato i 115 comuni, il Consiglio di Stato riconosce che l'invio prioritario non è stato usato da cinque di essi (per una settantina di elettori in totale). Gran parte dei comuni ha spedito le schede fra il 28 e il 30 ottobre, tre di essi fra il 4 e il 6 novembre.
I numeri non sarebbero tali da sovvertire l'esito dell'elezione, ma l'argomento decisivo sarebbe un altro: Padlina definisce tardivi gli invii avvenuti dopo il 29 ottobre - sarebbe il caso in una ventina di comuni- ma in realtà nessuna legge o ordinanza stabilisce un termine di invio e nemmeno prescrive la posta A: si tratta solo di indicazioni contenute in direttive amministrative non vincolanti dal profilo giuridico. E la citata ricezione dieci giorni prima dello scrutinio non può comunque essere garantita, poiché non vi à alcun controllo sul buon funzionamento dei servizi postali esteri.
Il fatto che qualcuno non abbia ricevuto il materiale di voto in tempo utile non può portare all'annullamento dello scrutinio, come chiede invece l'avvocato Padlina. Se fosse così - precisa il Governo - tutte le votazioni finirebbero per essere annullate.
Ballottaggio, per il Governo è tutto regolare
Il Quotidiano 27.12.2019, 20:00