I cittadini di Bellinzona hanno bocciato con il 63,7% dei "no" ( 2'661 schede contro le 1'516 dei favorevoli) l’investimento di 9,8 milioni di franchi per l’acquisto, tramite le Aziende Municipalizzate (AMB), del 4% delle azioni di Repartner Produktions AG, la società controllata da Repower incaricata di realizzare nuovi impianti di produzione elettrica (esclusi carbone e nucleare) in Svizzera e all’estero.
Un investimento, quello approvato lo scorso giugno dal Consiglio comunale, che i promotori del referendum hanno più volte definito "sproporzionato e privo di logica operativa-strategica".
Il fronte dei referendisti era composto da PPD, Lega, UDC, Bellinzona vivibile, Verdi e Partito comunista; l’operazione è stata invece difesa dal Municipio e dall’asse Sinistra-PLR , che l’avevano definita indispensabile per aumentare la produzione propria di elettricità e garantire il futuro delle Aziende municipalizzate su un mercato sempre più liberalizzato.
Le reazioni
“Ci aspettavamo di vincere, ma non con questi numeri. La votazione ha dato esito chiarissimo: l’investimento non si deve fare e il Municipio non può improvvisarsi stratega solitario della politica energetica del Ticino e della città”, ha affermato alla RSI Paolo Locatelli, consigliere comunale per il PPD e membro del comitato referendario.
“Non mi aspettavo un risultato così chiaro, bisogna prenderne atto. Il nostro obbiettivo rimane comunque quello di rafforzare le AMB, facendole rimanere in mani pubbliche e mantenendo i prezzi competitivi”, ha da parte sua dichiarato ai nostri microfoni il municipale Mauro Tettamanti (Sinistra Unita).
ludoC/CSI
Dal Quotidiano:
CSI delle 18.00 del 30/11/2014 Il servizio di Pervin Kavakcioglu