Ticino e Grigioni

Bellinzona: il Blues torna a casa, all’ombra dei castelli

Il 25 ed il 26 luglio lo storico evento animerà la capitale ticinese dopo 5 anni di assenza e con alle spalle una trentina di edizioni

  • Oggi, 18:56
04:49

Torna Bellinzona Blues

SEIDISERA 17.07.2025, 18:00

  • © Ti-Press / Samuel Golay
Di: Pervin Kavakcioglu-SEISIDERA/joep. 

A Piazza Blues Bellinzona ventiquattro anni fa risuonavano le blue notes di Lucille, la mitologica Gibson nera di B.B. King. Quest’evento tornerà nella capitale ticinese dopo 5 anni di assenza e con alle spalle una trentina di edizioni. Artefice di questo ritorno, la neonata associazione Bellinzona Blues che oggi (giovedì) si è presentata illustrando il programma di quella che è stata definita un’edizione di prova.

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“C’era una necessità. E ora si sta cercando di colmare il vuoto degli ultimi anni per far tornare Bellinzona capitale del blues”. È iniziato così l’incontro con la stampa per annunciare - anche con una certa fierezza - una manifestazione musicale che aveva attirato in Ticino nomi molto importanti del genere. E questa è una buona notizia anche per la Città, che aveva di recente perso un altro evento musicale come Castle on air.

“Bellinzona si indentifica con il blues da oltre un quarto di secolo”, afferma a SEIDISERA Renato Bison, capo Dicastero cultura. “Personalmente sono molto soddisfatto perché ha attirato diverse generazioni di bellinzonesi. Inoltre, arriva nel momento giusto, perché colma il vuoto lasciato da un altro evento”, conclude.

A Juri Clericetti, direttore dell’organizzazione turistica del Bellinzonese e dell’Alto Ticino abbiamo però fatto notare che i due eventi coprono una tipologia di pubblico differente. “Sia per la popolazione che per i turisti delle case secondarie cambia poco”, sostiene Clericetti. “Sono due target diversi, è vero - ammette - ma l’offerta è comunque interessante. E soprattutto è un’occasione importante di visibilità a livello nazionale ed internazionale”.

 Credo debba essere un obbligo quello di dare delle opportunità agli artisti del posto

Marco Pallua, direttore artistico Bellinzona Blues


L’appuntamento è su due sere della prossima settimana, il 25 e 26 luglio, con una programmazione che propone nomi come LeBron Johnson, John Jorgenson ed Eric Steckel. Nomi per ribadire che il blues non è solo afro-americano. Infatti ci sono anche artisti locali, come Freddie & the cannonballs. “Credo debba essere un obbligo quello di dare delle opportunità agli artisti del posto”, dice il direttore artistico Marco Pallua.

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Lebron Johnson

  • IG

Organizzare un evento in un momento e in un contesto di incertezza come quello attuale, resta una sfida a cui ha voluto rispondere Daniele Jörg, ora presidente dell’associazione. “Si tratta di una sfida importante, ma di cuore, che vogliamo vincere”, premette. “Con questa prima edizione vogliamo cercare di convincere dei potenziali sponsor a darci fiducia”. E sulla questione della gratuità Jörg conclude: “In Ticino abbiamo l’abitudine all’offerta di concerti gratuiti. È iniziata con Estival Jazz 40 anni fa ed è continuata con Jazz Ascona e Piazza Blues. Proporre qualcosa a pagamento diventa molto complicato. Oggi la Città di Bellinzona ci sostiene, ma per sponsor ed enti pubblici la pretesa è quella di non far pagare un biglietto. E noi, fino a quando sarà possibile farlo, ci adeguiamo”.

Bellinzona ed il blues: un amore nato nella seconda metà degli anni ’80

A partire dal 1989, grazie a Piazza Blues, i più grandi artisti blues al mondo si sono esibiti all’ombra dei castelli: B.B. King, Albert King, Buddy Guy, Albert Collins, Screaming Jay Hawkins, Gary Moore, Luther Allison, Bo Diddley, Bobby Rush, Koko Taylor, Ike Turner, Christone “Kingfish” Ingram, Joe Bonamassa, Otis Rush e Robert Cray, solo per citarne alcuni. Nel 2010, la Blues Foundation di Memphis ha conferito a Piazza Blues il prestigioso riconoscimento “KBA – Keeping the Blues Alive Award” come miglior festival blues in Europa.

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