È attesa per venerdì la sentenza contro quattro ecuadoregni di età compresa tra i 31 e i 60 anni residenti tra Piacenza e Milano a processo per un totale di 5 rapine tentate e due messe a segno per un bottino di oltre 10mila franchi. Il territorio toccato dai fatti è il Mendrisiotto.
I due colpi andati a segno colpirono un distributore di benzina di Novazzano (1° novembre 2024), più volte preso di mira dal gruppo, e l’altro uno dei due Piccadilly di via San Gottardo (il 7 dicembre sempre del 2024). Il tutto seguendo sempre lo stesso schema: i malviventi partivano da Piacenza, e dopo avere modificato la targa dell’auto, varcavano il confine dalla dogana di Novazzano. Incursioni che terminavano poi con il ritorno in Italia. Il quartetto venne fermato il 19 dicembre del 2024 al valico di Marcetto.
In aula, un’imputata era assente a causa delle sue precarie condizioni di salute. Gli altri tre hanno sostanzialmente ammesso le loro responsabilità, ma solo perché le immagini della videosorveglianza erano inequivocabili, ha sottolineato la procuratrice pubblica Veronica Lipari che nella sua requisitoria ha posto l’accento sul numero impressionante di versioni fornite dagli imputati e silla scarsa collaborazione.
Per l’accusa non ci sono dubbi: hanno agito in banda, con ruoli definiti, con tanto di sopralluoghi e atti preparatori. Per il principale imputato, il 34enne, sono quindi stati chiesti 4 anni di carcere da espiare; per il 43enne 3 anni e sei mesi senza condizionale; 15 mesi sospesi per il trentunenne che avrebbe avuto un ruolo marginale in una sola occasione; e 24 mesi sospesi per la donna proprietaria dell’auto usata.
Le difese si sono battute per una sostanziale riduzione della pena e, per il principale imputato, il proscioglimento dalle principali imputazioni.