Sono stati prosciolti i due agenti di polizia che mercoledì sono comparsi in Pretura penale a Bellinzona per i fatti relativi all’incidente che nel novembre del 2023 ha visto coinvolto il consigliere di Stato Norman Gobbi. Secondo la Corte, presieduta dalla giudice Elettra Orsetta Bernasconi Matti, non ci sono prove che quella notte gli agenti abbiano in qualche modo voluto favorire colui che in quel momento era il capo politico della Polizia cantonale. E se avessero avuto intenzione di farlo, ha sottolineato, avrebbero avuto a disposizione metodi più semplici.
L’accusa aveva invece chiesto, nel corso del dibattimento, una condanna per favoreggiamento con una pena di 30 aliquote sospese per due anni. Ora è molto probabile che il procuratore generale Andrea Pagani impugnerà in appello l’odierna decisione.
La vicenda
I fatti risalgono al 14 novembre 2023: verso le 23.30 Norman Gobbi si mette al volante per rientrare a casa sua, in Leventina. Tre quarti d’ora più tardi rimane coinvolto in un incidente stradale nella zona di Stalvedro. Chiama la centrale di allarme, una pattuglia arriva quindi sul posto. Il primo test rileva un tasso leggermente al di sopra del consentito (0,28 milligrammi per litro) e poi negativo al secondo. Test effettuati a poco più di due ore di distanza uno dall’altro, e questo avrebbe dovuto comportare le analisi del sangue, che non sono state eseguite.
Se il tasso è superiore allo 0,15 e si sospetta che la persona abbia guidato in stato di ebrietà due o più ore prima, l’Ordinanza sul controllo della circolazione stradale stabilisce che occorre procedere con l’esame del sangue. E lo dice pure un ordine di servizio firmato, nel 2017, dal comandante della polizia cantonale. Secondo il procuratore generale Andrea Pagani i due agenti sottrassero Norman Gobbi intenzionalmente alle ulteriori verifiche che si imponevano e nel giugno del 2024 firma per entrambi il rinvio a giudizio per favoreggiamento. Accusa che entrambi – difesi da Maria Galliani e Roy Bay - hanno sempre fermamente contestato.
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Il caso era stato seguito da svariati atti parlamentari e la vicenda aveva portato Gobbi ad autosospendersi per un periodo dalla conduzione della polizia.
La reazione di Norman Gobbi
“Il consigliere di Stato Norman Gobbi prende atto della sentenza emessa dalla Pretura penale ed esprime la sua umana vicinanza ai due agenti della Gendarmeria coinvolti”. È quanto si legge in un comunicato che il consigliere di Stato ha diffuso poco dopo la pubblicazione della sentenza. Un comunicato in cui Gobbi sottolinea che non intende fornire ulteriori commenti “su una vicenda che ha fatto fin troppo discutere”. E si limita a ricordare che “dal profilo civilistico egli è stato pienamente indennizzato e che nei suoi confronti non è mai stata formulata alcuna ipotesi di reato né è mai stato aperto alcun procedimento penale, a conferma della correttezza del suo operato in relazione all’incidente in oggetto”.
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