Non vi è stata la verifica dell’idoneità dell’offerente nell’11,2% dei casi, vale a dire in 207 su 1'840, come è emerso dalla verifica per il 2016 del rispetto della legislazione in materia di commesse pubbliche a Lugano. Le procedure non conformi riguardavano soprattutto il LAC, i cui processi di lavoro “sono ora monitorati e seguiti dalla revisione interna”.
I risultati, presentati martedì dal Municipio e trasmessi pure al Consiglio di Stato, mostrano inoltre che nel 10,8% dei casi non vi è stata una decisione formale a supporto della delibera e che nel 6,8% la commessa non è stata inserita nella lista annuale di quelle assegnate tramite incarico diretto o a invito di valore superiore a 5'000 franchi. Un mandato è stato infine assegnato in maniera diretta, sebbene la legge non lo consentisse.
L’audit sull'operato dei dicasteri ha permesso di identificare delle soluzioni, “in parte già implementate”. La Città ha inoltre deciso di introdurre una sessione di formazione specifica sul tema.
Red. MM