Sarà l’Istituto di medicina legale dell’Università di Berna a eseguire la perizia giudiziaria sulla dinamica della caduta che il 3 luglio scorso, a Bellinzona, costò la vita a una 24enne eritrea. Il mandato è stato assegnato in settimana dal procuratore pubblico Moreno Capella, titolare delle indagini.
La donna – ricordiamo – precipitò dal balcone di casa. Secondo gli inquirenti sarebbe stata gettata dal compagno, arrestato con l’accusa di omicidio intenzionale. L’uomo sostiene invece che la giovane si sarebbe suicidata, e che lui avrebbe anzi cercato di salvarla, tenendola per un braccio.
Ciò significa che al momento di cadere la 24enne si sarebbe trovata in piedi, per poi finire sull’asfalto – come stabilito dall’autopsia – con la parte anteriore del corpo. L’esperto dovrà ora stabilire se la versione dell’imputato sia compatibile con le conclusioni del referto e i dati rilevati durante la ricostruzione effettuata in agosto.
Sempre alcuni giorni fa, Capella ha chiesto inoltre una proroga di 3 mesi della carcerazione preventiva del 35enne. La decisione della giudice dei provvedimenti coercitivi Claudia Solcà è attesa a breve.
Francesco Lepori