Consonni SA: atto d'accusa

Chiara Borelli, procuratrice capo, ha firmato lo scorso 24 ottobre l'atto d'accusa a carico di 5 persone, attive in seno alla Consonni Contract SA di Chiasso, azienda specializzata nel design d'interni di lusso. Tra di loro: il titolare della ditta Marco Consonni, il suo ex uomo di fiducia e un capocantiere. L'accusa è di aver sfruttato e sottopagato per anni i dipendenti, in modo sistematico e organizzato.

Lo scandalo era venuto alla luce lo scorso anno grazie alla segnalazione del sindacato OCST. Quest'ultimo aveva ricevuto, dallo stesso capocantiere che finirà a processo, una chiavetta USB contenente dei dati con i quali è stato possibile ricostruire le modalità fraudolente che hanno portato alle accuse di usura (aggravata solo per il titolare della ditta) e falsità in documenti.

Per almeno 8 anni, 11 operai sono stati sfruttati e pagati molto meno di quanto invece facevano risultare a busta paga. In media il taglieggiamento era quasi del 50%. Tutto questo mettendo in atto 7 diversi metodi per aggirare le leggi contrattuali: per esempio ingaggiando gli uomini a tempo parziale ma facendoli lavorare anche più del 100%, facendo risultare finti acconti o non retribuendo le ore straordinarie. Si era arrivati anche a chiedere un ristorno in contanti, minacciando gli operai di perdere il posto di lavoro.

Il tutto per una somma totale di quasi 600'000 franchi, in parte intascati direttamente, secondo l'atto d'accusa, dal titolare della Consonni Contract. Gli imputati rischiano fino a 5 anni di prigione. Il titolare e il contabile dell'azienda hanno già scontato, tra settembre e novembre, un mese di carcere preventivo. Emanato invece un decreto d'abbandono per altre 3 persone, inizialmente coinvolte nell'inchiesta con l'accusa di estorsione aggravata e coazione.

CSI/MABO

23.11.2017: Operai sfruttati e minacciati

CSI delle 18.00 del 23.11.2017 – servizio di Amanda Pfaendler