La questione del sovradimensionamento delle zone edilizie in Ticino si è fatta largo martedì durante la seduta del Gran Consiglio che sta affrontando il Preventivo cantonale 2026 (la discussione si protrarrà in notturna). Nel corso dell’analisi dei singoli Dipartimenti, quando è giunto il momento di affrontare quello del Territorio, il direttore Claudio Zali ha fornito un aggiornamento su quanti Comuni hanno fatto i compiti. Il Cantone, ricordiamo, è in ritardo sulle scadenze di legge per modificare la cosiddetta scheda R6, quella che si occupa dello sviluppo degli insediamenti e della gestione delle zone edificabili. La necessità di una riduzione di queste ultime, entro i limiti concessi, è stata introdotta da una legge federale approvata dal popolo ed entrata in vigore nel lontano 1° maggio 2014.
L’adeguamento ai termini legali in Ticino procede lentamente, e oggi la situazione è la seguente: “Settantasei Comuni hanno trasmesso il calcolo del dimensionamento del piano regolatore. Ad oggi 24 mancano all’appello”, ha detto Zali, precisando poi che sono “55 i Comuni che hanno già ricevuto un riscontro da parte della Sezione dello sviluppo territoriale. Vi sono 32 comuni che sono sovradimensionati oltre il 120%, di cui 24 sono anche sopra il 150%. Un solo Comune ad oggi non ha fatto nulla rispetto ai compiti della scheda R6. Tutti gli altri hanno perlomeno elaborato il primo documento”.
ll tema è delicato perché quei Comuni che hanno troppi terreni edificabili devono renderli non edificabili; di mezzo c’è quindi anche il valore del terreno e un eventuale risarcimento. Abbastanza per far spuntare, preventivamente, ‘modine’ ovunque.

Gran Consiglio TI: l'incognita del preventivo
SEIDISERA 16.12.2025, 18:00
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Il Preventivo 2026 in Gran Consiglio
Il Quotidiano 16.12.2025, 19:00
Aggiornamento dal dibatto in Gran Consiglio
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