Ticino e Grigioni

Croce Rossa, primo incontro per limitare i tagli

La sezione del Sottoceneri si riorganizza, dopo il taglio di 4 milioni dal budget cantonale e la perdita di 35 posti di lavoro, tra educatori e vegliatori, nel settore della migrazione

  • 2 ore fa
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Misure di risparmio 2026, Croce Rossa Sottoceneri incontra i sindacati e il DSS

Il Quotidiano 13.10.2025, 19:00

Di: Il Quotidiano-Valentina Bonfanti-Formenti/Spi 

Ricollocare, ove possibile. Dopo la doccia fredda, ossia la perdita di 35 posti di lavoro nel settore migrazione, la sezione sottocenerina della Croce Rossa cerca soluzioni concrete per evitare un licenziamento collettivo. La misura, ricordiamo, è conseguenza diretta dei 4 milioni di franchi (pari al 14% del budget) tagliati nel preventivo cantonale 2026. Lunedì pomeriggio a Bellinzona si è tenuto l’incontro preliminare con sindacati, rappresentanti del personale e Cantone.

“È stato sicuramente un incontro costruttivo. Non possiamo parlare di soluzioni, ma sicuramente c’è un grande lavoro di riflessione e riorganizzazione, sia per guardare all’interno di Croce Rossa che anche in altri settori. Abbiamo avuto una grande solidarietà da altre associazioni del cantone per cercare delle soluzioni per poter ricollocare qualcuno dei 35 collaboratori”, ha dichiarato al Quotidiano Debora Banchini-Fersini, direttrice della Croce Rossa Svizzera - Sezione del Sottoceneri.

I posti toccati, sono quelli degli educatori e vegliatori del settore migrazione. La delegazione del personale, presente all’incontro, non ha nascosto preoccupazione, ma si è detta fiduciosa per il futuro: “Tutte le parti coinvolte stanno lavorando in sinergia per far sì che le misure possano avere un impatto inferiore”, ha affermato l’educatore Paolo Remonti.

L’impatto ci sarà comunque nel servizio reso. “Nella presa a carico cambierà qualcosa - ha detto la direttrice -. Non ci saranno più i vegliatori notturni. C’è una riorganizzazione in corso per capire quali sono i ragazzi da spostare e in quali foyer”.

I giovani tra i 18 e i 20 anni, circa 130, verranno probabilmente spostati in un unico nuovo centro, con una presa a carico meno intensiva. Non verranno quindi più trattati al pari dei minorenni, come fatto finora. Per questi giovani vulnerabili e con un passato difficile significa perdere delle figure di riferimento: “Era un lavoro basato sulla relazione, su un rapporto di fiducia che si costruisce tante volte a fatica con i nostri ragazzi. Credo sia importante avere un occhio di riguardo nel gestire queste situazioni”, ha sottolineato a tal proposito Remonti. “Stiamo parlando anche con loro, per far accettare la situazione. I ragazzi sono una parte importante di questo cambiamento”, ha concluso la direttrice Banchini-Fersini.

Una volta terminata la fase di consultazione, a fine ottobre si saprà se e quanti licenziamenti saranno effettivi. 

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