Ticino e Grigioni

Cure a domicilio: “Il mercato è fuori controllo”

Gli spitex privati sono fortemente aumentati in Ticino, il primo e l’unico cantone in cui fatturano più di quelli pubblici

  • 26 maggio, 05:51
  • 26 maggio, 05:51

“Cure a domicilio: un mercato fuori controllo?”

Falò 23.05.2024, 21:20

Di: Paola Santangelo/Falò 

Il settore delle cure a domicilio fa discutere in Ticino: gli spitex privati , ormai 64, sono triplicati in 8 anni e gli infermieri indipendenti, giunti a quota 550, rappresentano un terzo di quelli attivi in Svizzera.

Paolo Pezzoli, direttore di Scudo, uno dei sei spitex pubblici operanti in Ticino è preoccupato: “Siamo veramente in un settore fuori controllo: se andiamo in avanti così si schianta, non è più garantito nulla”, spiega ai microfoni di Falò.

Perché questo boom del settore privato? “Hai come cliente la cassa malati che paga benissimo, in più c’è anche il Cantone che dà la sua parte “ spiega Rita Poggi, direttrice di uno spitex privato: il basso rischio imprenditoriale farebbe dunque da traino. Eppure le cure a domicilio hanno un grosso limite: il prezzo delle prestazioni è deciso dalla legge federale, la LaMal e non copre i costi effettivi. A questo serve dunque il finanziamento pubblico.

Stefania De Salve, infermiera indipendente da quattro anni afferma: “Adesso ci sono tanti giovani infermieri che pensano che si guadagni tanto, ma in verità io sono diventata ricca di tempo da dedicare alla mia famiglia”.

Intanto il Ticino è il primo e l’unico cantone in cui gli spitex privati fatturano più degli spitex pubblici. E anche per gli infermieri indipendenti c’è stata una crescita elevata di ore fatturate. Perché? Tutto dipende da quali interventi e quanti passaggi vengono decisi per rispondere al bisogno dell’utente. Il pubblico, secondo Paolo Pezzoli, si limiterebbe all’essenziale, nelle altre categorie diversi invece si lascerebbero sfuggire di mano le spese.

Oltre alle ore fatturate aumentano anche i costi a carico di cantone e comuni. Ancora una volta, la crescita è stata molto più marcata- in percentuale- per spitex privati e infermieri indipendenti. Come frenare i costi? I medici dovrebbero verificare i piani di cura e le casse malati dovrebbero controllare l’economicità delle prestazioni. Ma i controlli non sembrano sempre molto efficaci. Inoltre, operatori e servizi non sono tutti uguali. Chi rinuncia al finanziamento pubblico sfugge a maggiori controlli da parte del cantone, rispetto a chi riceve invece tale contributo. Una differenza che a volte apre la strada a grosse irregolarità.

Fausto Calabretta, sindacalista Vpod, afferma : “Gli spitex privati senza CCL tendono a sfruttare i dipendenti e spesso gonfiano le fatture. Io indirizzo sempre i lavoratori al medico cantonale a fare denuncia”. Purtroppo, quasi nessuno osa farlo. Falò è comunque riuscito a raccogliere le testimonianze di chi ha assistito a gravi irregolarità amministrative. In un sistema in cui i principali utenti, gli anziani, sono sempre di più, quale sarà allora la soluzione per non sbancare il settore? Per Gabriele Fattorini, direttore divisione azione sociale e famiglie del DSS: “Una delle strategie è quella di cercare di mettere in rete i servizi per ottimizzare nel modo migliore possibile la spesa”. Paolo Pezzoli però avverte “Senza controlli più severi gli enti pubblici rischiano di andare in bancarotta perché devono pagare delle spese enormi in questo comparto, che non può monopolizzare tutta la gestione pubblica”.

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