Ticino e Grigioni

Gravi atti di bullismo a scuola: telefonino nel mirino

A Coira fanno discutere diversi casi di uso sregolato degli smartphone anche di allievi di V e VI elementare - Il capodicastero Educazione: “L’attuale regolamentazione è sufficiente, ma va applicata”

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Grigioni sera del 06.06.2025: Bullismo all’Istituto scolastico di Coira - Il servizio di Patrick Colombo

RSI Info 06.06.2025, 22:14

  • imago (foto d'archivio)
Di: Grigioni sera - Patrick Colombo/M.Mar. 

Una serie di recenti episodi di bullismo, intemperanze gravi e sexting, con protagonisti allievi dell’istituto scolastico di Coira, ha sollevato interrogativi e preoccupazioni. Allievi sono stati presi di mira con offese, insulti e minacce a loro e ai loro familiari, oppure altri si sono scambiati fotografie delle proprie parti intime, o ancora inneggiamenti a Hitler e al nazionalsocialismo. Tutte le persone coinvolte sono scolari di quinta e sesta elementare e delle medie, iscritti in più sedi scolastiche di Coira.

“Un episodio che si ripercuote negativamente su un giovane è già uno di troppo”, ha dichiarato ai microfoni di Grigioni sera Patrik Degiacomi, capodicastero Educazione della città di Coira. Il comune denominatore dei casi citati è l’uso del telefono cellulare, tra i quali si può ricordare quello più clamoroso, ovvero il lancio di un petardo tra gli allievi in pausa lo scorso febbraio alla scuola Giacometti. Anche quell’incidente sembra sia stato originato da una challenge (sfida) sui social media.

Secondo Degiacomi “certi problemi esistevano anche in passato ma evidentemente i telefonini li amplificano”, producendo “un effetto di imitazione”. Il municipale ha ricordato che “lo scoppio dell’oggetto pirotecnico a Coira”, per esempio “era stato preceduto pochi giorni prima da un episodio analogo nella scuola di un altro comune”. La minaccia di attentato che nel marzo del 2024 aveva seminato il panico alla Giacometti era molto simile a un altro fatto successo tre settimane prima a Bregenz.

Si potrebbero allora bandire i cellulari dalla scuola, come proposto in Consiglio comunale a Coira tramite una mozione, ma per Degiacomi è sufficiente l’attuale regolamentazione, secondo la quale gli apparecchi elettronici privati non devono essere né visibili né udibili su tutta l’area scolastica durante l’orario delle lezioni e nelle pause. Semmai va precisato come applicare le direttive. Ed è quello che il Municipio del capoluogo retico sta facendo in collaborazione con docenti e allievi. Questo nella convinzione che “solo un coinvolgimento attivo delle parti porta alla comprensione e al rispetto delle regole”. Discorso che, per quanto riguarda la gestione del disagio giovanile, va esteso alle famiglie.

“Un ampio pacchetto di misure”, rivela il capodicastero Educazione di Coira, “è in fase di allestimento”. L’obiettivo è far sì che genitori e studenti vengano indirizzati, in base al problema o alle esigenze emersi, verso i servizi competenti. Perché “la tendenza è rivolgersi alla scuola per qualsiasi cosa, ma la scuola”, conclude Patrik Degiacomi, “non può risolvere ogni problema”.

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