Calato il sipario sul Festival del cinema e le sue oltre 150’000 presenze, è tempo di primi bilanci anche per il turismo nel Locarnese nel suo insieme. Questo anche se l’alta stagione si allunga sempre più verso l’autunno e l’inverno ed è meno legata ai grandi eventi musicali, cinematografici e sportivi. E questa è stata fin qui “una stagione calda in tutti sensi”, secondo il direttore dell’Organizzazione turistica Lago Maggiore (OTLM) Fabio Bonetti, non solo meteorologico perché “ha superato le nostre aspettative”.
Il giro di boa di agosto è già positivo e anche luglio sembrerebbe essere stato “molto buono sia per l’albergheria che per i campeggi, un +10% rispetto allo scorso anno”.
Non ci sono però solo le sponde del Verbano, ma anche le valli. Come la Vallemaggia, colpita un anno fa dal maltempo. Per queste regioni periferiche “c’è un grande potenziale di sviluppo” - ha detto Bonetti al Quotidiano della RSI - grazie a chi cerca “la frescura e i fiumi”.
Con l’espansione dell’offerta, sia qualitativa che nel tempo, sta cambiando anche la tipologia di turista. “Una volta”, ha detto ancora Bonetti, “si diceva che il Locarnese fosse una destinazione per vecchi, ma le ultime analisi di mercato mostrano una tendenza al ringiovanimento. Oggi siamo attorno ai 50 anni. Negli anni scorsi abbiamo lavorato molto sulle famiglie, Moon & Stars e gli altri concerti hanno aiutato molto a far conoscere” la regione.