Il fenomeno del pedale

Il suo nome è: Giuliano Calore. La sua specialità: il ciclismo estremo. Estremo come il coraggio di cui il padovano ha dato prova nell'affrontare certe sue imprese, come la discesa del Passo dello Stelvio senza freni e manubrio. Estremo come l'acrobaticità dei suoi primati stabiliti in sella affrontando salite mitiche per ogni amante dei pedali. Estremo come l'equilibrio che gli permette di pedalare per chilometri in salita e in discesa suonando i suoi strumenti preferiti.

Arrivato a oltre 70 anni Giuliano Calore può vantare 12 record del mondo imbattuti (registrati dal Guinness tra il 1981 e il 2001) che ne hanno fatto uno dei personaggi leggendari del ciclismo degli ultimi decenni. Tanto che l'Associazione ex corridori ciclisti ticinesi lo ha voluto quale ospite d'onore per i festeggiamenti del 40esimo anniversario tenutisi a Camorino.

Un'occasione imperdibile per conoscere più da vicino un personaggio che ha scritto alcune pagine indelebili di avventura sportiva. A cominciare dal suo primo exploit. A 43 anni, in sella a una bici senza manubrio, marce e freni, percorre i 48 tornanti dello Stelvio in salita e in discesa suonando in modo apprezzabile fisarmonica, clavietta, pianola e chitarra.

Alla RSI ha offerto un assaggio delle sue capacità. Prima esibendosi in un pezzo con la fisarmonica suonato sui pedali. Poi attraversando con il suo mezzo una porta larga 37 centimetri incurante delle condizioni dell'asfalto delle strade di campagna sul Piano di Magadino e del vento. Un altro exploit. Questo ad ormai 77 anni (il festeggerà il 9 gennaio).

Diem/Quot