Ticino e Grigioni

In Gran Consiglio la partita è sulla soglia, arrocco permettendo

Spetterà al Governo ticinese decidere se rispondere all’interpellanze sullo scambio dipartimentale tra Zali e Gobbi - Altro tema caldo il limite del 3% che “tarperebbe le ali”, dice Schnellmann, ai partitini

  • Ieri, 21:35
02:43

Gran Consiglio tra numeri e tensioni

Il Quotidiano 09.06.2025, 19:00

Di: Il Quotidiano/Bobbià/Spi 

C’è attesa per la sessione di Gran Consiglio che inizierà martedì a Bellinzona. L’apertura sarà sui conti consuntivi 2024, ma già dalle prime mosse si misurerà l’intenzione del Parlamento di affrontare il tema caldo della scorsa settimana, l’arrocco tra Gobbi e Zali. Uno scambio di dipartimenti che il governo è stato sollecitato a spiegare.

“Sono pendenti due interpellanze, purtroppo non arrivate nei tempi utili, ossia dieci giorni. La decisione spetta adesso al Consiglio di Stato”, dice ai microfoni del Quotidiano il presidente del GC Fabio Schnellmann. “Capisco benissimo che sia un tema che fa discutere parecchio in questo cantone, ma purtroppo non c’è la base legale per avere una risposta durante la sessione”, aggiunge. Ma il Governo, spiega ancora, “ha la facoltà, se lo decidesse, di poter rispondere. A quel momento potrebbe essere richiesta una, eventuale, discussione generale”.

Tanti se, dunque. Dipenderà invece solo dai parlamentari il futuro della proposta di uno sbarramento per l’accesso al Legislativo ticinese allo scopo di limitarne la frammentazione. Con la maggioranza della Commissione Costituzione e leggi che propone di fissare il limite al 3% dei voti validi. In pratica oggi rimarrebbero fuori Più Donne, Verdi liberali, Comunisti, MPS e HelvEthica.

Ancora Schnellmann: “Questa soglia di sbarramento, del 3%, sarebbe effettivamente storica, perché mai applicata in passato. Vedremo quale sarà la decisione del Parlamento. È chiaro che così andremmo un po’ a tarpare le ali ai partiti che non raggiungono questa soglia. È una decisione prettamente politica, vediamo come si schiereranno i partiti”.

Una decisione storica e politica, un po’ come per l’arrocco, una mossa che protegge il Re e libera la torre, ma non si può fare se la corona è sotto scacco, con 76 pezzi contro.

Settantasei dei 90 chiamati a decidere i destini delle due iniziative per alleggerire il peso dei premi di cassa malati: quella del PS che chiede di limitare i premi al 10% del reddito disponibile, e quella della Lega che li vuole rendere interamente deducibili fiscalmente. Proposte che dovranno fare i conti con le casse cantonali, costando 300 milioni di franchi la prima e un centinaio la seconda. Infine, ma non per importanza, dovrebbero ricevere luce verde la richiesta di una legge contro la violenza domestica e la normativa per la videosorveglianza pubblica.

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