Il Consiglio di Stato ticinese ha diffuso oggi, giovedì 8, un comunicato stampa con il quale intende far chiarezza in merito alle indennità incassate dai suoi membri, a compenso dell’attività svolta per enti esterni all’Amministrazione cantonale.
La presa di posizione giunge a seguito delle dimissioni del consigliere di Stato di Basilea Città Carlo Conti. Dimissioni dettate dal mancato riversamento da parte sua delle indennità nelle cassa cantonali, come era tenuto a fare. La cifra in questione, 111'000 franchi, è già stata rimborsata.
Il Governo ticinese, da parte sua, citando una risposta a due interrogazioni parlamentari del dicembre 2012, spiega come la legge che disciplina la partecipazione dei suoi membri negli organi di istituti o aziende parastatali, misti o privati, risale al 1959 ma è tuttora attuale. Essa prevede che la partecipazione possa essere autorizzata soltanto se sorretta da un interesse generale e se non aggravi eccessivamente l’onere degli impegni e se il cantone abbia una parte del capitale sociale o un diritto di partecipazione agli utili.
È stata inoltre diffusa una tabella (scaricabile a lato), da cui risultano gli istituti, le commissioni o altre associazioni o società dei quali i membri del CdS fanno parte o hanno fatto parte, con i relativi emolumenti percepiti ed in seguito riversati nelle casse cantonali dal 2001 al 2012. Dalla tabella emerge come, lo scorso anno, l’ente che ha riversato l’importo maggiore – 45'000 franchi - sia stato la BNS. Non un’istituzione cantonale, ma federale.. Nel 2012, gli emolumenti totali percepiti e riversati nelle casse cantonali ammontavano a 77'105,65franchi.
I consiglieri di Stato, per legge, non possono esercitare mandati per attività private.
LudoC.
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CSI 18.00 - Il servizio di Michele Rauch
RSI Info 08.01.2014, 18:36
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