Ticino e Grigioni

Johann Coaz: avventuriero grigionese

Apre i battenti al Museo di Coira un’esposizione dedicata al tipografo, alpinista, esploratore e studioso di ghiacciai, padre dei ripari valangari

  • 29.10.2021, 10:14
  • 20.11.2024, 19:21
02:22

Il padre dei ripari valangari

Telegiornale 28.10.2021, 22:00

Di: TG-ADV/ludoC 

Johann Wilhelm Fortunat Coaz è stato topografo, alpinista, esploratore e studioso di ghiacciai ed è stato pioniere i molti di questi ambiti. Una mostra dedicata all’ ingegnere e naturalista grigionese apre i battenti oggi, venerdì, al Museo retico di Coira.

È soprattutto nei boschi che si nota ancora oggi la sua impronta; è infatti grazie a lui se oggi questi terreni vengono usati come protezione contro i pericoli naturali. Fu sempre lui, in veste di ispettore forestale federale, a gettare le basi legali per una selvicoltura sostenibile.

“Prima il bosco veniva raso al suolo in modo quasi selvaggio e gli animali si lasciavano pascolare ovunque – ci spiega Silvia Conzett, la curatrice della mostra –Johann Coaz si è impegnato per far sì che sui pendii venissero nuovamente piantati degli alberi. Inoltre, promosse anche la formazione dei selvicoltori”.

Dal bosco alle vette più alte

Gli interessi del naturalista retico sono andati oltre il limite del bosco, raggiungendo le vette. Grazie a strumenti allora ancora sperimentali ha contribuito allo sviluppo della carta Düfur, ossia la carta topografica della Svizzera moderna. Per le sue misurazioni fu il primo a scalare diverse vette, tra le quali nel 1850 il Piz Bernina.

“A quei tempi non era sicuramente facile. Nella sua descrizione dell’ascesa scrive che non c’erano ancora né ramponi né picozze e non avevano neanche occhiali da sole e quindi usavano delle specie di fazzoletti per la testa come protezione”, aggiunge la curatrice della mostra.

Johann Coaz ha annotato tutti i dati ed esperienze nei suoi taccuini con una calligrafia elegante, ma quasi illeggibile. Disegni ed appunti che ha scritto fino alla veneranda età di 92 anni, quando andò in pensione. Una vita piena di scoperte la sua, e caratterizzata sempre da nuovi progetti.

All’inizio della sua vita professionale si è occupato prevalentemente di proteggere l’uomo dalla natura, sottolinea per parte sua la direttrice del Museo retico, Andra Kauer, “costruendo per la prima volta dei ripari valangari. Verso la fine si è dedicato maggiormente alla protezione della natura dall’uomo”.

Un compito, che oggi scienziati e ricercatori portano avanti, con le difficoltà, che caratterizzano il presente.

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare