Ticino e Grigioni

La condanna del cuoco-trafficante

Il Tribunale di Catanzaro ha trasmesso le motivazioni scritte della sentenza emessa contro il 45enne calabrese che risiedeva a Lugano

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I legami ticinesi di un traffico di cocaina gestito dalla 'ndrangheta

Il Quotidiano 30.07.2025, 19:00

  • RSI
Di: Francesco Lepori 

Da tempo si trovava in Ticino con un regolare permesso. Abitava accanto all’ex Macello di Lugano, e lavorava (almeno formalmente) come cuoco-cameriere in un locale del quartiere. Locale riconducibile a quello che, in realtà, era il suo factotum. Quattro anni fa entrambi caddero nelle maglie dell’indagine svolta dalla procura di Firenze su un traffico internazionale di cocaina, orchestrato dalla ‘ndrangheta tra l’Ecuador e l’Italia.

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La droga – nascosta nei container dei mercantili – sbarcava a Vado Ligure e a Livorno

  • RSI

La droga – nascosta nei container dei mercantili – sbarcava a Vado Ligure e a Livorno. Fu lì che ad esempio, nel novembre del 2019, venne sequestrato un carico di ben 430 chili. Una parte della coca era destinata al 45enne calabrese, che con l’aiuto del gerente del bar (pure italiano, all’epoca domiciliato a Melide) provvedeva poi a venderla in Svizzera. Dalle carte dell’inchiesta sono emerse diverse trasferte tra il Ticino e Berna.

Nel 2023 il suo braccio destro ha patteggiato una condanna per favoreggiamento a un anno e quattro mesi di carcere. A lui, in marzo, il Tribunale di Catanzaro ha inflitto quattro anni e otto mesi; contro i 17 chiesti dall’accusa. Il perché è spiegato nelle motivazioni scritte della sentenza, emesse di recente. Il 45enne – hanno confermato i giudici – prese parte sia alla spedizione degli oltre quattro quintali, sia a un traffico (di una ventina di chili) andato a buon fine successivamente, nel gennaio del 2020.

Il gruppo viene descritto come bene organizzato, capace anche di corrompere impiegati portuali e forze dell’ordine. A dirigerlo erano le consorterie calabresi, da cui dipendevano soggetti attivi a più livelli. Tra loro il 45enne, che al pari di altri è però stato prosciolto dal reato di associazione mafiosa. Il Tribunale ha inoltre ridimensionato il suo ruolo effettivo rispetto a quanto ipotizzato dagli inquirenti.

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