Alessandro (12 anni) e Lorenzo (14) sono i più giovani del gruppo, insieme a Gregory (19), Davide (23), Alessio (50) e Guido (neopensionato). I campanari di Aurigeno sono una dozzina e mantengono viva una tradizione che, se il sistema fosse elettrificato, sarebbe perduta per sempre.
"Per ragioni tecniche, per fortuna, non si può fare", racconta Guido Vanoni che gestisce i tempi e la "formazione" degli aspiranti "Fra Martino". "C'è stato un periodo in cui non c'era nessuno e per diversi anni le campane erano rimaste mute. Poi abbiamo ripreso e ora è più importante che mai reclutare dei giovani, proprio perché mancano", sottolinea Vanoni.
"Mi sento in capo al mondo, mi sento a casa mia", spiega Alessandro prima di salire quelle ripide scalinate del campanile a cui pochi hanno accesso e che portano lassù, in cima alla chiesa — a una ventina di metri da terra — dove cinque campane vengono suonate secondo la tradizione.