Le partecipazioni in vari impianti idroelettrici che Alpiq intende vendere per riequilibrare i suoi conti fanno gola. Fanno gola al nord delle Alpi, ma pure in Ticino dove il colosso dell’energia, nato dalla fusione di Atel e EOS, possiede importanti partecipazioni nelle Officine idroelettriche della Maggia SA (12,5%) e nelle Officine idroelettriche di Blenio SA (17%).
In Vallese gli enti pubblici sono intenzionati e lo stesso potrebbe succedere in Ticino. A sollecitare il Governo e l’Azienda elettrica ticinese ad intervenire, venerdì è stato il presidente del PLR Rocco Cattaneo. In un comunicato immagina la possibilità di un’operazione cantone-comuni con il coinvolgimento delle Aziende municipalizzate di Lugano (già azioniste di Alpiq) e della Sopracenerina (in passato della stessa).
Ofima e Ofible sono partnerwerke in cui il cantone è già presente, con il 20%, al fianco di altre società del settore idroelettrico. Acquistando le quote Alpiq, il Ticino diventerebbe azionista di maggioranza relativa in entrambe, superando Axpo che, a sua volta, è oggetto di vari desideri.
Diem