In Ticino resta in forse la decisione del Gran Consiglio di organizzare uno studio che valuti se si possa - in qualche modo - limitare l’accesso degli stranieri agli aiuti sociali. La proposta - almeno per il momento - si è arenata di fronte ad un piuttosto inusuale pareggio in fase di voto.
I numeri dicono che statisticamente in Ticino, fatte le dovute proporzioni, gli stranieri fanno maggiormente richiesta di aiuti sociali rispetto ai cittadini svizzeri. Il centrodestra del Parlamento ha proposto quindi, tramite una mozione del leghista Alessandro Mazzolini, che si faccia un approfondimento giuridico sulla questione. Insomma, uno studio coordinato da un perito nominato dal Governo.
La proposta in sé piace anche al Centro, che preferirebbe però che il perito fosse nominato dal Parlamento, visto che lo studio dovrebbe poi eventualmente sfociare in una modifica legislativa.
Il preavviso del Governo è invece sfavorevole, perché quello che si fa è coerente con le leggi vigenti - si dice - e cambiare rotta potrebbe andare in collisione con il diritto superiore.
Anche dalla sinistra arriva una ferma opposizione. Una posizione che sembra aver fatto breccia nel Parlamento, tanto da arrivare ad un decisamente inusuale pareggio 35 sì e 35 no e quindi il voto dovrà essere ripetuto nella prossima sessione parlamentare, quella di metà dicembre.







