Nel 2021 una pattuglia della polizia comunale di Locarno venne inviata nella zona della stazione, a Muralto. Nulla di complicato. Tutto si risolse in poco tempo, sotto gli occhi della videosorveglianza. E fu proprio questo l’aspetto che finì, paradossalmente, per rivelarsi problematico.
Uno degli agenti intervenuti postò infatti su Instagram le immagini girate dalle telecamere. O meglio: la loro ripresa, effettuata con un cellulare. Il Municipio segnalò il caso al ministero pubblico, che aprì un procedimento penale.
Violazione del segreto d’ufficio il reato ipotizzato. Reato di cui però, conclusi gli accertamenti, non sono stati ravvisati gli estremi. Da un lato perché l’intervento, compiuto su suolo pubblico, era già di per sé visibile da chiunque. Dall’altro perché la persona non poteva essere in alcun modo riconosciuta. Era stata filmata di notte, a distanza, da tergo, mentre indossava un copricapo.
Di qui il decreto di non luogo a procedere firmato nei giorni scorsi dal procuratore generale Andrea Pagani. Nessuna conseguenza nemmeno sul piano amministrativo. L’agente ha lasciato nel frattempo la polizia cittadina, e l’inchiesta avviata nei suoi confronti - spiega il sindaco Alain Scherrer - è così automaticamente caduta.

Non luogo a procedere contro l'agente social
Il Quotidiano 20.07.2023, 19:00