Markus Poschner dirige per l’ultima volta l’OSI

Da venerdì sera Markus Poschner dirigerà l’Orchestra della Svizzera italiana (OSI) nei suoi ultimi tre concerti di addio. Durante queste esibizioni il direttore d’orchestra condenserà la sua esperienza decennale passata sul palco del LAC e in giro per il mondo, presentando un repertorio che spazierà dal jazz ai Carmina Burana.

“Per me è importante il mio approccio personale, la connessione con l’orchestra”, ha dichiarato Poschner al Quotidiano. “È come una seconda famiglia”, ha detto, perché si lavora “assieme molto intensamente, duramente. Bisogna fidarsi gli uni degli altri e queste sono le fondamenta della nostra collaborazione”. Il direttore ha però tenuto a sottolineare che negli ultimi dieci anni anche lui è cambiato profondamente: “Non sono più la stessa persona di quando ho iniziato”, come anche l’orchestra “perché ci siamo ispirati a vicenda ed è così che dovrebbe essere”.

L’OSI ha sperimentato un periodo di crescita importante durante la direzione di Poschner e si è costruita anche un’identità, e la qualità, già alta, si è alzata ulteriormente. Questo è stato possibile anche grazie ai concerti in giro per il mondo, in luoghi considerati templi della musica, e alla nuova sala del LAC, inaugurata nel 2015, che è “molto importante per un’orchestra perché è come uno strumento”, ha rimarcato il direttore.

“Abbiamo iniziato un grande progetto, che abbiamo chiamato Rileggendo Brahms, che è stato un’avventura, una sfida per l’orchestra e per me”, ha spiegato il 54enne, ricordando le diverse iniziative promosse dall’OSI, tra i quali spicca addirittura la produzione di “un meraviglioso DVD, nel LAC appena aperto”. “Sono molte le ragioni per cui è stata una cosa straordinaria”, ma ora per il direttore è il tempo di ricominciare da Basilea e Linz.