Ticino e Grigioni

Matteo Conconi, dall’incidente alla rinascita (agonistica) su due ruote

Il giovane momò ha perso un braccio per un incidente sul lavoro, ma ora gareggia – con atleti normodotati – nella disciplina più adrenalinica, il Downhill, grazie a una protesi speciale – Il suo ritratto

  • Oggi, 17:36
  • 2 ore fa
06:37

La mia vita 2.0 - di Dario Lanfranconi ed Emilio Romeo

RSI Info 10.09.2025, 17:30

Di: Dario Lanfranconi 

L’incubo di Matteo Conconi è iniziato nel 2013, quando – dopo un grave incidente sul lavoro – ha perso il braccio sinistro, oltre ad aver riportato importanti danni anche in quello destro. Matteo era mancino, quindi il recupero è stato ancora più complesso e difficile. Eppure, questo 34enne momò, non si è perso d’animo e ha combattuto fino ad arrivare a quella che lui stesso definisce una “vita 2.0”. Non solo, innamoratosi della mountain bike, Matteo è riuscito a diventare un atleta e ora gareggia nella disciplina del downhill – la più adrenalinica, fatta di impressionanti discese e salti – confrontandosi con persone normodotate.

Momenti di gara

“Io non guardo mai in che posizione arrivo in classifica, ci sono dei mostri che non avrei battuto neanche con quattro braccia” scherza Matteo, ma aggiunge anche che “ultimo non sono mai arrivato, anzi mi sono piazzato spesso nella metà più alta della classifica”. Probabilmente questa sarà l’ultima stagione agonistica di Matteo, complici il grande impegno richiesto - anche e soprattutto mentale -, gli anni che passano, la volontà di passare più tempo con amici e compagna e quella di vivere la bici in maniera più spensierata, ma il suo non è un addio alle due ruote. “Mi piacerebbe restare nel mondo delle gare facendo magari da apripista su qualche tracciato di downhill ed enduro, un impegno decisamente meno stressante”. D’altronde questo mondo gli ha regalato tante soddisfazioni e soprattutto tanta normalità: “Nel mondo del downhill non c’è una rivalità accesa come in tanti altri sport, è un po’ come una grande famiglia e io sono stato accolto benissimo, anzi per tanti bambini e ragazzini sono diventato un vero e proprio esempio, mi chiedono di fare le foto insieme… e se io faccio passare a questi ragazzini l’idea che la diversità è anche inclusione, io ho già vinto”.

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Matteo Conconi

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Nel suo percorso Matteo ha avuto anche la fortuna di imbattersi in Morello Besomi, un meccanico di precisione da decenni macchinista FFS di professione, ma che ha sempre continuato – nel suo piccolo e poetico laboratorio tra le contrade di Bissone – a inventare, disegnare, sistemare e produrre oggetti delle più svariate tipologie. Una figura come non se ne trovano ormai quasi più, in un mondo dove impera la specializzazione.

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Morello Besomi con il disegno delle protesi di Matteo

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Se infatti il laboratorio di ortopedia tecnica Othec di Morbio Inferiore si è occupato della parte superiore della protesi sportiva di Matteo, quella in carbonio che va ad attaccarsi al suo braccio sinistro amputato, è proprio Morello Besomi che  – ispirandosi insieme a Matteo ad altri progetti simili – ha inventato e sviluppato la parte di avambraccio che permette a Matteo di lanciarsi giù dalle discese come se niente fosse, resistendo a urti e sollecitazioni estreme.

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Morello Besomi nel suo laboratorio di meccanica di precisione

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Matteo, oltre ai classici sponsor che lo sostengono, ha avviato anche una collaborazione con l’associazione no profit di Roma Together We Ride, di cui è diventato un ambasciatore. Si tratta di un’associazione di promozione sociale che “progetta, affianco a tecnici specializzati, ausili protesici innovativi, stampati in 3D, per consentire alle persone con disabilità agli arti superiori di vivere la passione per la mountain bike e lo sport in generale”.

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Matteo Besomi sui suoi sentieri di casa

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L’entusiasmo di Matteo sembra inesauribile e la sua storia l’ha raccontata anche in due libri: il primo, focalizzato proprio sull’esperienza del grave incidente e sulla successiva rinascita, si intitola “Più forte di prima” (Salvioni Edizioni). Il secondo, uscito da poco, è invece “Bionic Rider – Oltre ogni ostacolo” e si concentra maggiormente sull’esperienza agonistica nel mondo del Downhill. Discese a tutta velocità e libri sono per Matteo l’occasione “per dimostrare che, con impegno e determinazione, non esistono limiti. Ma è anche un modo per avvicinare più persone con disabilità al mondo della mountain bike” conclude sorridente il giovane momò.

I due libri pubblicati

Guarda il suo ritratto in testa all’articolo e scopri tutti i “segreti” di Matteo

Prima Ora del 10.09.2025

42:11

Matteo Conconi

Perfetti sconosciuti 29.11.2023, 12:00

  • Courtesy: Matteo Conconi
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