L’ondata influenzale ha infine raggiunto la Svizzera. La scorsa settimana, secondo i dati dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), è stata ufficialmente superata la soglia, in anticipo rispetto allo scorso anno. La scorsa settimana in Svizzera e Liechtenstein sono stati confermati in laboratorio 846 casi di influenza, spiega l’UFSP. Si tratta di un incremento di circa due terzi rispetto ai sette giorni precedenti. Vi sono 9,3 casi di influenza ogni 100’000 abitanti, soglia che l’anno scorso è stata raggiunta due settimane più tardi.
A livello regionale i casi più numerosi ogni 100’000 abitanti si sono registrati in Ticino (44,30), Vallese (15,35) e Basilea Città. Più tranquilla la situazione a Svitto (1,18), Sciaffusa (2,26) e Uri (2,61).
Prima Ora ha fatto il punto della situazione con il medico cantonale Giorgio Merlani: “Non è completamente inattesa perché avevamo già avuto qualche avvisaglia nelle scorse settimane, ma l’ondata di influenza quest’anno è arrivata qualche settimana in anticipo rispetto al passato. E l’altro aspetto interessante è che il Ticino risulta essere il cantone più colpito, ma aldilà di alcuni aspetti statistici, è meno peggio di come appare”.
Che tipo di influenza si tratta? “Ci sono dei dati relativi all’emisfero sud che parlano di un’influenza particolarmente cattiva - afferma Merlani - ma bisogna aggiungere un paio di considerazioni. Prima di tutto non è detto che quello che capita nell’emisfero sud poi arrivi anche nell’emisfero nord nella stagione successiva. Un altro aspetto è che l’influenza, dopo il Covid che ha completamente scombussolato le carte e ha modificato la successione delle malattie, è diventata un po’ più difficile da prevedere. Noi mettevamo la mascherina che impediva la trasmissione del Covid, ma anche dell’influenza, tra il 2020 ed il 2022 è dunque letteralmente scomparsa per poi riapparire un po’ più problematica. Per due anni non abbiamo fatto l’influenza e dunque non abbiamo prodotto gli anticorpi. E questo ha portato ad un aumento dei casi di ospedalizzazione. Ora la situazione si sta assestando, ma va detto che l’influenza non è mai banale”.
A cosa bisogna fare attenzione? Sempre Merlani: “Secondo i report dell’emisfero sud, e questo è particolare ed interessante soprattutto per i genitori, sembra ci siano dei casi di orecchioni che non sono dovuti al virus degli orecchioni, ma all’influenza. Detto questo, l’influenza è una malattia classica: febbre improvvisa ed elevata anche con brividi, dolori articolari, alle ossa e ai muscoli, tosse e mal di gola. Bisogna allarmarsi quando la malattia si prolunga e la febbre diventa particolarmente alta. E soprattutto devono allarmarsi quelle persone che non si possono permettere di avere dei decorsi gravi come gli anziani e le persone con problemi di salute pre-esistenti”.
Per vaccinarsi è troppo tardi? “No - conclude Giorgio Merlani a Prima Ora - non è mai troppo tardi. Il corpo ci mette una settimana circa a produrre gli anticorpi, ma non siamo ancora al picco dell’influenza”. Picco di influenza che - detto per inciso - dovrebbe arrivare in Ticino proprio sotto le feste di Natale.









