Un’indagine ritenuta essenziale per la pianificazione della mobilità cantonale. L’ultima era stata realizzata nel 2021 e oggi il Dipartimento del territorio pubblica i risultati raccolti in 21 valichi attraverso 11’901 interviste effettuate nell’ottobre scorso sull’arco di cinque giornate.
I pendolari
La quota maggiore di chi entra in Ticino è rappresentata dai pendolari, intesi come lavoratori frontalieri e studenti: si attestano al 65% del totale. Il 46% proviene dalla Provincia di Como, il 41% dalla Provincia di Varese. Di loro, il 47% si ferma nel Mendrisiotto, il 41% è diretto nel Luganese, nel Locarnese va il 9%, mentre nel Bellinzonese il 4%. Sul fronte dei trasporti, i dati raccolti rivelano che la metà dei pendolari dice di non avere alternative all’uso dell’automobile e il 23% la sceglie per comodità; il 67%, poi, parcheggia gratuitamente in azienda. Veicoli che in media continuano a trasportare un unico passeggero: l’occupazione del 2024 è di 1,29 persone per automobile; l’anno precedente era di 1,21.
Alta percentuale di impiego, poco telelavoro
A questa tornata, il Dipartimento del territorio ha ottenuto dati più approfonditi sulla percentuale di impiego dei lavoratori frontalieri. Ebbene, oltre il 70% dei pendolari diretti in Ticino e nel Grigioni italiano è impiegato oltre al 90%. Sul fronte del telelavoro, può beneficiarne solo il 10% dei pendolari, mentre l’88% può applicare questa modalità di lavoro al massimo un giorno a settimana.
Sondaggio sul TILO
Sono stati pure presentati i risultati di un’ulteriore analisi biennale sulla soddisfazione dell’utenza che viaggia in TILO sugli assi di Como-Chiasso - dove si registra una lieve diminuzione degli utenti abituali (63%), e un aumento di quelli occasionali (37%) - e sulla tratta di Varese, percorsa in treno più volte a settimana dall’80% dei pendolari.

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