I furti nei centri commerciali ticinesi costano alle grandi catene di distribuzione circa 5 milioni di franchi all’anno. Ovvero quasi mezzo milione al mese. E i ladri, per la maggioranza giovani svizzeri, si impossessano di ogni genere di articolo e di qualsiasi tipo di merce. E alle catene di distribuzione tocca correre ai ripari con videosorveglianza, formazione di personale di sicurezza extra e via elencando.
Se fino a qualche tempo fa la tecnica utilizzata era quella classica di muoversi, da solo, all’interno del supermercato per poi sottrarre la merce dopo aver verificato di non essere pizzicati dal personale di controllo, oggi, come riferisce laRegione riprendendo i dati di un’inchiesta di Radio fiume Ticino, la storia cambia. Sono piuttosto mini bande che premeditano e organizzano nei dettagli i furti.
Come riferiscono al giornale i portavoce di Coop e Migros, il fenomeno comincia ad assumere una portata tale da inquietare le catene di distribuzione, confrontate con 40-45 casi di taccheggio al mese. Sovente, poi, ad essere presa di mira non è solo la merce esposta nei negozi ma anche i clienti dei supermercati vittime di borseggi.
Red.MM/Swing