Ticino e Grigioni

OCST pronto alle maniere forti

Il sindacato presenta il suo sondaggio e ribadisce le accuse. La direzione del casinò: "è diffamazione"

  • 14.07.2011, 17:47
  • 05.06.2023, 18:51

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  • CSI 18.00 GALFETTI - OCST OK 14.07.11.MUS

    RSI Info 14.07.2011, 19:27

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Nuovo capitolo nella vertenza tra OCST e dirigenza del Casinò di Lugano: il sindacato ha presentato stamani un sondaggio realizzato tra il personale che smentisce quello presentato in giugno dai vertici dell’azienda.

In sostanza l’OCST ribadisce le accuse relative ai licenziamenti ingiustificati e al pessimo clima di lavoro che regnerebbe al casinò e si dice pronto ad usare le maniere forti (rivolgendosi all’ufficio cantonale del lavoro, alla commissione federale delle case da gioco e perfino alla magistratura).

Impiego insicuro per il 95% degli intervistati

Dal questionario distribuito ai dipendenti (ha risposto il 69% del personale) emerge che l’80% di loro è insoddisfatto della situazione professionale.

“Il dato più significativo – scrive il sindacato – è che il 95% degli intervistati non ritiene di avere un posto di lavoro sicuro”. Negli ultimi due anni l’OCST ha registrato “un massiccio turn over del personale, con 132 partenze”, fra cui vi sarebbero un centinaio di licenziamenti.

"Bullismo manageriale"

Per il sindacalista Nando Ceruso “il malessere è evidente: si assiste a forme di bullismo manageriale". Inoltre, “è caduto ogni presupposto per un rapporto di fiducia” con la dirigenza.

La società potrebbe reagire con una denuncia

In un comunicato firmato dal CEO Hubertus Thonhauser, la Casinò Lugano SA ha reagito nel pomeriggio alle nuove accuse sindacali: la società “apprende con stupore i risultati del sondaggio dell’OCST”, rilevando che l’indagine è “priva di oggettività e credibilità”.

“Alla luce delle affermazioni odierne – si legge ancora nella nota –, visto il perdurare degli attacchi e la conseguente diffamazione a mezzo stampa, Casinò Lugano sta valutando di adire alle vie legali”.

L’azienda lamenta inoltre un danno d’immagine “in un momento di oggettiva difficoltà per le case da gioco svizzere, data in primo luogo dalla svalutazione dell’euro”.

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