Taglieggiavano gli operai che chiamavano dall'Italia e per questo il titolare di un’impresa edile con sede nel Luganese e un’impiegata sono stati arrestati, mercoledì.
I due, cittadini italiani residenti nel Luganese, facevano firmare ai dipendenti un contratto che rispettava quello collettivo in vigore, ma poi negoziavano salari ben inferiori, in linea con quelli italiani. Secondo le prime verifiche degli inquirenti, si trattava di 13 euro all’ora. Gli operai coinvolti sarebbero una ventina ed erano attivi in piccoli cantieri.
Il 41enne e la 49enne, comunica giovedì la polizia cantonale, sono accusati di inganno nei confronti delle autorità e di usura per mestiere subordinatamente usura. L'inchiesta è coordinata dal procuratore pubblico Moreno Capella.
CSI/Red.MM.
CSI delle 18.00 del 14 dicembre 2017; il servizio di Francesca Calcagno
RSI Info 14.12.2017, 19:00
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