Ticino e Grigioni

Patentino fitosanitario, non ci saranno distinzioni

Il Gran Consiglio ticinese respinge la mozione di Aron Piezzi che chiedeva proroga e regole diverse per i viticoltori hobbisti

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Il Gran Consiglio approva il patentino fitosanitario

Il Quotidiano 27.10.2025, 19:00

  • archivio tipress
Di: Il Quotidiano/SEIDISERA/pon 

Nessuna eccezione per i viticoltori hobbisti, che dovranno conseguire entro la fine del 2026 il patentino finosanitario per poter utilizzare nei loro vigneti determinati prodotti, esattamente come chi fa il vino per mestiere. Così ha deciso il Gran Consiglio ticinese, chiamato a esprimersi lunedì su una mozione di Aron Piezzi che aveva un duplice scopo: chiedere al Cantone di attivarsi con la Confederazione per ottenere da un lato un’ulteriore proroga di due anni del sistema di autorizzazioni speciali (dopo quella di un anno già concessa a Ticino e Vallese), e dall’altro per stabilire una nuova modalità di formazione, perché quella che parifica coltivatori amatoriali e professionisti (della durata di tre giorni e mezzo e del costo di 350 franchi) è da ritenere troppo gravosa per i primi.

“Il patentino fitosanitario”, ha motivato il mozionante, del PLR, “è un ostacolo supplementare che mette ulteriormente in difficoltà il futuro dei vigneti tradizionali, già in affanno per altri motivi. Ciò produrrà un danno irreversibile: da un lato l’impoverimento e l’ulteriore banalizzazione del nostro territorio, dall’altro la perdita di un atto culturale profondamente legato alla terra”.

Il 70% di coloro che fanno viticoltura in modo non professionale ha meno di 2’000 metri quadrati di vigna. Ma le vere difficoltà del settore, secondo la maggioranza, sono altre e legate soprattutto al ricambio generazionale. Inoltre, il patentino non è semplice burocrazia, ma una certificazione: questi prodotti - se usati impropriamente - rischiano di nuocere alle persone (sia l’utente che il consumatore) e all’ambiente, ha ricordato Aline Prada dell’UDC, autrice del rapporto di maggioranza. “La chimica non fa distinzioni (...) anche una piccola vigna può inquinare un’intera falda”, ha detto invece il verde Matteo Buzzi.

Su 2’300 viticoltori, 1’200 si sono già dotati dell’autorizzazione. Agli altri resta un anno di tempo.

09:21

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SEIDISERA 27.10.2025, 18:00

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