I boschi proteggono dalle valanghe. Ma la protezione è davvero efficace solo quando gli alberi hanno un’altezza doppia rispetto al manto nevoso. È quanto emerge dalle osservazioni che l’Istituto per lo studio della neve e delle valanghe (SLF) di Davos ha condotto per mezzo secolo nel sito sperimentale di rimboschimento dello Stillberg.
Il progetto è partito nel 1975 con la posa di 92’000 piantine di pino cembro, pino mugo e larice su un versante con una pendenza di circa 38 gradi. Negli anni Novanta, quando le piante erano ormai più alte, c’è stata una svolta: “Le valanghe sono diminuite notevolmente, verificandosi solo lungo canaloni in cui gli alberi erano morti precocemente” spiega il ricercatore Peter Bebi.
Una valanga nel 1989: il bosco sperimentale era ancora troppo giovane per fornire sufficiente protezione
Conta anche il tipo di pianta: le conifere sempreverdi trattengono più neve, mantenendo più bassa la neve sul terreno. L’SLF sottolinea, inoltre, che nei boschi protettivi va promossa la diversità, poiché la presenza di una sola specie arborea aumenta i rischi per la conservazione a lungo termine della funzione protettiva.

Promosso il sistema anti valanghe sul Lucomagno
Il Quotidiano 24.04.2024, 19:00